Lui è uno che in passato ha saputo fare male all'Inter molto spesso, soprattutto con la maglia del Venezia: 8 gol in 15 partite con i nerazzurri per Filippo Maniero, che a poche ore dal match del Penzo parla ai microfoni della Gazzetta dello Sport ricordando le soddisfazioni vissute: "Da bambino avevo il poster di Marco van Basten in camera. Non so se questa simpatia per i rossoneri abbia influito, ma contro i nerazzurri mi sono sempre scatenato. Cinque gol a San Siro, tra Padova e Venezia. Nel 1999 ci salvammo alla penultima giornata battendo proprio l’Inter. In avanti c’erano Baggio e Ronaldo, ma i protagonisti fummo io e Alvaro Recoba. Vincemmo 3-1 in casa: che goduria". Proprio con il Chino, Maniero seppe costruire un'intesa magnifica: "Ci trovavamo a occhi chiusi. Era come se conoscesse già i miei movimenti. In allenamento mi bastava scattare e lui mi aveva già messo il pallone davanti alla porta. Cosa ricordo? I suoi occhi stanchi e svogliati durante le sedute tattiche o di sola corsa. L’allenamento era alle dieci, lui si presentava alle 9,50 con lo sguardo di chi si era svegliato da tre minuti, incazzato come una iena. Odiava quelle sedute, ma appena vedeva il pallone calciava a freddo da 30 metri. Era come un bambino a cui restituisci i giocattoli dopo averglieli requisiti. Cambiava espressione".

Maniero torna poi al presente parlando del momento difficile di Lautaro Martinez: "Non deve dimostrare niente. Il mestiere dell’attaccante è così: quando ti gira bene fai gol da centrocampo, altre no. È un campione, tornerà a segnare più di 20 gol". Ma chi gli piace del Venezia di oggi? "Gaetano Oristanio. Mancino come Recoba, ma di un pianeta diverso. Accende i tifosi come faceva lui, però. È un funambolo, sa dribblare e creare occasioni, ma mi aspetto qualche gol in più".

Sezione: News / Data: Sab 11 gennaio 2025 alle 19:43
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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