I forfait in finale di Europa League e poi quello a Euro 2024 fanno ancora male, però Marten De Roon guarda avanti e si proietta alla prossima stagione che lo vedrà sicuro protagonista con l'Atalanta, a partire dalla Supercoppa europea contro il Real Madrid. Le sue parole alla Gazzetta dello Sport.

Più dura non esserci stato a Dublino col Bayer o all’Euro?
"Non c’è paragone. Perdere quella finale è stata la cosa più difficile che mi è successa da quando gioco a calcio. Quando mia moglie e le mie figlie guardano gli highlights della finale io non riesco, e scappo: “State lontane da me”. Passerà, mi serve ancora un po’ di tempo".

In cosa una botta così può averla fatta crescere?
"Non so se mi ha fatto crescere, ma forse ho capito davvero cosa significo per la gente di Bergamo e per chi mi vuole bene. In quei giorni mi hanno fatto piangere, e non era perché non avrei giocato. Almeno quelle lacrime mi sono piaciute, un sacco".

Battere il Real: più un sogno o un obiettivo?
"Ci pensiamo dalla sera di Real-Borussia Dortmund. Sappiamo che è dura, ma era dura anche con il Bayer Leverkusen: il Real è ancora di un altro livello, ma una finale si gioca per vincerla, sempre. E la giocheremo sapendo di averlo meritato a Dublino, e che in gara secca può succedere di tutto".

Sua frase di ogni inizio stagione: il segreto sarà non avere né aspettative né obiettivi. L’Atalanta può ancora permettersi di dirlo?
"Le aspettative sono inevitabili, ma ci sono club che ne hanno più di noi. Il vero obiettivo è cercare di andare oltre quello che abbiamo fatto l’anno scorso: dura, ma ci proviamo. A cominciare dalla Coppa Italia: quella dobbiamo ancora vincerla".

Cosa pensa quando dicono: Dea, l’anti-Inter?
"L’anno scorso siamo arrivati quarti, 25 punti dietro l’Inter, non abbiamo mai giocato per lo scudetto: ora dovremmo farlo perché abbiamo vinto l’Europa League? Pensiamo a stare ancora fra le prime e a fare il miglior percorso possibile in Champions".
 

Sezione: Rassegna / Data: Gio 01 agosto 2024 alle 09:24 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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