"L'Europeo dell'Italia non si può definire fallimentare, assolutamente no". Lo ha detto Beppe Marotta, presidente dell'Inter, parlando ieri a Rai Sport a margine della cerimonia d'apertura della sessione di calciomercato estiva che è andata in scena a Rimini.

"C'è un po' di delusione e amarezza in tutte le componenti federali e in tutti gli italiani. E' una realtà che va affrontata in modo razionale", ha aggiunto completando il suo pensiero sulla spedizione in terra tedesca degli azzurri di Luciano Spalletti.

Dove è mancata la Nazionale?
"Se siamo stati eliminati, qualche mancanza c'è stata, ne hanno parlato anche il ct e il presidente federale. Bisogna fare una retrospettiva storica, valutando bene il valore della nostra Nazionale. Oggi non siamo più i protagonisti di un tempo, è difficile per il selezionatore cercare di assemblare giocatori che esprimano un valore importante, che possano essere competitivi. Bisogna porsi delle domande, senza esprimere giudizi oggettivi ma invece fare delle critiche soggettiva. A monte bisogna capire il perché. Secondo me il mondo del calcio non fa sistema perché esistono personalismi, non c'è visione d'insieme. Poi mancano anche talenti, qui si apre un'ulteriore discussione: i talenti nascono nei ceti meno abbienti, lo sport deve essere gratuito".

Come sono arrivati fisicamente i giocatori dell'Inter a Euro 2024?
"E' normale che in Italia ci sia molta più pressione rispetto ad altri Paesi. Ormai i calendari sono intasati, c'è uno stress agonistico e psicofisico. Non sempre si arriva a questo momento della stagione nelle migliori condizioni, e questo incide anche nelle prestazioni generali".

Gravina ha varato un comitato dei saggi, di cui anche lei fa parte.
"Non ho parlato con Gravina di recente. Dobbiamo essere molto più coesi, ascoltarci e parlare, ma soprattutto essere propositivi. C'è troppa litigiosità questo non fa bene al mondo del calcio, bisogna ritrovare l'armonia del dialogo. Dobbiamo analizzare la problematiche, oggi siamo una Nazionale che non ha un grande tasso tecnico, questo è il primo problema da affrontare". 

In molti hanno chiesto un passo indietro a Gravina e Spalletti.
"Sono assolutamente contrario, una presidenza federale non si giudica da un risultato sportivo ma da come attua il programma elettorale. Oggi non esistono i presupposti, anche noi club dobbiamo fare autocritica rendendoci disponibili al dialogo. Oggi non c'è simbiosi, non c'è un confronto".

C'è massiccia presenza di stranieri in Serie A.
"A mio giudizio, siamo di fronte a un calcio globale, lo sport deve essere sinonimo di globalità. Casomai gli stranieri devono essere di alto livello ed essere esempio per gli altri. Non bisogna esagerare nel portare stranieri mediocri, la media è simile in tutta Europa. Il campionato italiano deve esprimere delle grosse qualità, lo spettacolo viene valutato positivamente se è degno di tale nome". 

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Sezione: Copertina / Data: Mar 02 luglio 2024 alle 15:19
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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