Il mercato è imprevedibile e non si sa mai quello che può succedere fino al momento del gong, ma a scanso di equivoci l’Inter ha avuto il merito di muoversi in netto anticipo chiudendo colpi low cost e di grande qualità. L’unico esborso di denaro è arrivato per Josep Martinez, mentre i più esperti Piotr Zielinski e Mehdi Taremi da promessi sposi sono diventati ufficialmente nerazzurri nelle ultime settimane. A costo zero. In attesa di far parlare - come sempre - il campo, è facile individuare l’upgrade: l’ex titolare del Genoa raccoglie l’eredità di Audero, la classe del polacco rimpiazza Klaassen (e il ‘dimenticato’ Sensi) mentre il primo iraniano della storia interista tappa il buco in rosa generato dall’addio di Sanchez, le cui caratteristiche attualmente mancano al roster di punte a disposizione di Inzaghi. Ed è qui che sorge la prima domanda sull’attacco 2024/25: verrà preso anche un attaccante tecnico, abile nello stretto, in grado di fare collante tra centrocampisti e punte? Insomma, uno che possa riproporre i colpi del Niño?

Il nome più gettonato in quest’ottica resta quello di Albert Gudmundsson, folletto islandese che tanto bene ha fatto al Genoa nella passata stagione ma che vede il suo futuro inevitabilmente legato anche alle vicende extra-campo (ormai noto alle cronache il caso giudiziario riaperto a Reykjavík) e allo spazio che dovrebbero eventualmente liberargli Marko Arnautovic e Valentin Carboni. Senza ovviamente considerare Joaquin Correa, già con le valigie in mano nonostante il ritorno ad Appiano dopo la fine del prestito all’Olympique Marsiglia. L’austriaco e l’argentino fanno parte della categoria dei ‘rebus’ dell’attacco che verrà: la loro permanenza a Milano, anche se per motivi differenti, non è per nulla scontata. E se sull’ex Bologna figlio del Triplete al momento tutto tace, diverso è il discorso per il canterano fresco campione d’America con l’Argentina, corteggiato dall’OM che ha scaricato il Tucu e non solo: per talento e prospettiva la cessione del mancino di Buenos Aires sarebbe un vero e proprio sacrificio, anche se utile per fare cassa tentare eventualmente l’assalto a Gud.

In attesa di capire cosa potrà succedere nelle prossime settimane, la novità sicura del reparto offensivo nerazzurro sarà il già citato Taremi. Un regista offensivo col vizio del gol che (almeno sulla carta) dovrebbe garantire più reti di Sanchez e un lavoro completamente differente rispetto al cileno, ricordando probabilmente quello svolto da Dzeko nelle ultime stagioni. Facile immaginare che nell’attacco dell’Inter della prossima stagione il Prince of Persia possa indossare i panni dell'alter-ego del Cigno di Sarajevo, se non altro dal punto di vista tattico. Un primo assaggio dei colpi di Taremi si avrà già oggi nell’ormai classico test della preseason nerazzurra contro il Lugano.

Nel capitolo ‘certezze’ vanno invece scritti a caratteri cubitali i nomi di Marcus Thuram e Lautaro Martinez, che dopo la stagione da trascinatori assoluti verso l’ambita Seconda Stella partono in granitica pole nelle gerarchie del Demone nonostante un’estate dal sapore agrodolce con le rispettive Nazionali: se in Europa Tikus ha fatto fatica nella Francia uscita con le ossa rotte da Euro 2024, negli USA il Toro ha invece trascinato l’Argentina alla conquista della Copa America con cinque graffi (di cui uno in finale). La ThuLa non si tocca, anzi: l’attacco dell’Inter ripartirà proprio da questa certezza. In attesa di scoprire le novità e di sciogliere gli ultimi rebus.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 17 luglio 2024 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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