"Ma adesso la parola scudetto tra di voi la dite o è ancora tabu?". È questa la prima domanda che La Repubblica pone a Marco Carnesecchi, portiere dell'Atalanta e avversario dell'Inter domani sera a Bergamo: "In verità lo sapevamo dall'inizio che avremmo potuto puntare molto in alto, solo che finché giochi una partita dopo l'altra non ci pensi. Ora però sì, la parola scudetto nello spogliatoio circola, anche se non ancora con tutta la chiarezza del mondo. Tanto, se anche battessimo l'Inter domani probabilmente non saremmo primi. È l'ultimo chilometro: non è il momento di lanciare lo sprint, ma di posizionarci bene".

Rispetto all'Inter, avrete il vantaggio di non fare le coppe.
"Non è un vantaggio, anzi. Giocare di continuo è un benefit, tieni alti il ritmo e la concentrazione, mentre nelle settimane vuote è più difficile mantenere la carica mentale giusta. Contro la Juve ci siamo riusciti".

Lei dice che le vittorie non danno la felicità, ma è la felicità che fa vincere: conferma?
"È esattamente così. Noi stiamo bene insieme, ci alleniamo in allegria, siamo molto forti. E Bergamo è fantastica, abbiamo tifosi intelligenti che ci portano in palmo di mano anche nei momenti in cui altrove rumoreggerebbero. Noi giochiamo sempre per vincere: neanche con il Real e il Barcellona ci siamo messi li dietro ad aspettare".

Non aspetterete neanche l'Inter?
"Gasperini non ci sta dicendo cose diverse dal solito. Per noi è importante l'Atalanta, più che gli avversari. Puntiamo su noi stessi".

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Sezione: Focus / Data: Sab 15 marzo 2025 alle 10:50
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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