Se Simone Inzaghi ha deciso di non voler tralasciare nulla, ossia di provare a rivincere il campionato, tentare di arrivare in fondo in Champions League e di provare a disputare la terza finale di Coppa Italia in quattro stagioni, allora è giusto che tutti assecondino l'allenatore, il quale continua a dire che un club come l'Inter abbia il dovere di competere su tutti i fronti. Ragionamento da Top Manager quello del Demone, anche se il rischio di “zero tituli” di Mourinhana memoria è dietro l'angolo. Ma dietro lo stesso angolo ci potrebbe essere anche un epilogo di stagione da consegnare alla storia. Chi vivrà, vedrà.

Intanto l'Inter si è qualificata in scioltezza per i quarti di finale di Champions, battendo due volte il Feyenoord che nei playoff aveva fatto piangere la Milano rossonera. Nei quarti i nerazzurri troveranno ad aprile il Bayern Monaco in una doppia sfida che prevede la gara di andata in terra tedesca e il ritorno una settimana dopo a San Siro. Potrebbe essere un vantaggio non da poco anche se, nel cosiddetto calcio moderno, l'importanza del fattore campo non ha più la valenza di un tempo.

Il confronto di Champions andrà a incastrarsi con il doppio derby di semifinale in Coppa Italia e se è vero che la Coppa Nazionale sia indubbiamente meno attranente di campionato e massima competizione europea, è altrettanto vero che il derby a Milano non potrà essere assolutamente snobbato. Ma aprile, anche se vicino dal punto di vista del calendario, deve risultare lontano dalla testa dei giocatori. “Step by step”, si dice adesso per non andare in confusione quando si è protagonisti su tutti i fronti e non si abbia intenzione di mollare qualcosa. E il prossimo step porta domani la Beneamata a Bergamo contro l'Atalanta dell'ex Gasperini, chiamata Dea.

La statistica sorride ai nerazzurri di Milano. Nelle ultime sette sfide, compresa la parentesi di Riad, l'Inter di Simone Inzaghi ha vinto sette volte. Gasperini, in nove stagioni sulla panchina dell'Atalanta, ha battuto l'Inter solo in due occasioni. Che vuol dire questo? Vuol dire che l'Inter del Demone sia tatticamente un avversario di difficile per l'Atalanta, come ha onestamente ammesso lo stesso Gasp lo scorso agosto, durante la conferenza stampa al termine della sconfitta per 4-0 subita a San Siro nella gara valida per la terza giornata di campionato. Ma guai a pensare che la storia possa ripetersi per grazia ricevuta.

L'Atalanta, che non vince in casa da Natale, ha però travolto la Juventus a Torino, ha il morale alle stelle e annusa la possibilità di agganciare l'Inter. In poche parole i bergamaschi sono seriamente intenzionati a raggiungere un traguardo che per loro sarebbe storico e si chiama scudetto. Domani sera il Gewiss Stadium sarà una bolgia in amore verso la sua squadra, che da quelle parti rappresenta più di una squadra di calcio. Ma di fronte ci sarà un'Inter che, come blasone impone, non può e non deve avere paura di nessuno.

L'infermeria fatica a svuotarsi, a Bergamo out anche De Vrij, problemi ad un ginocchio. Ma la squadra sembra stia imparando a convivere con l'emergenza infortuni, argomento quasi sconosciuto la scorsa stagione che ha regalato ventesimo scudetto e conseguente seconda stella. Sembrano in crescita elementi fondamentali come Calhanoglu e Mkhitaryan e lo stesso Marcus Thuram, nonostante persista il fastidio alla caviglia, ha confermato contro il Feyenoord di essere elemento imprenscindibile per l'attacco interista.

Tutto questo mentre il Napoli dello specialista Antonio Conte, a -1 dalla Beneamata, sarà impegnato all'ora di pranzo in casa di un Venezia che non intende arrendersi alla retrocessione, cercando in ogni gara cerca di vendere cara la pelle. Insomma ci apprestiamo ad assistere ad un altro turno di campionato che potrà dire cose molto importanti. E se fosse blitz dei nerazzurri di Milano a Bergamo, le cose da dire sarebbero importantissime.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 15 marzo 2025 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
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