Finalmente i campioni d'Italia. Finalmente l'Inter! Dopo il due a zero a Rotterdam nell'andata degli ottavi di finale di Champions dello scorso martedì, l'Inter di Simone Inzaghi da seguito alla vittoria anche in campionato e lo fa al termine di una straordinaria vittoria nell'anticipo del saturday night casalingo contro il Monza che fotografa una squadra tornata per una notte alle origini e a +4 dal Napoli. Ad una settimana dal pareggio in chiaroscuro nella gara dai due volti del Maradona i campioni d'Italia tornano a giocare alla velocità di un ottovolante e trascinano i milioni di cuori nerazzurri in una serata dai saliscendi adrenalinici clamorosi da un epilogo concitato sì, ma quasi romanticamente dolce. Col Monza l'Inter torna a fare l'Inter. È vero spiazza tutti con un doppio svantaggio che ha dell'assurdo, ma ritrova sé stessa e manda un messaggio alle avversarie italiane quanto europee, quasi tutte in affanno dopo l'impegno in Champions League. 

È una gran zuccata di Marko Arnautovic che svetta alle spalle di Izzo e schiaccia verso la porta di Turati a spaccare una partita fino a quel momento non particolarmente brillante, ma il portiere ospite, peraltro notoriamente tifoso della Beneamata, non si fa sorprendere dall'8 di Inzaghi e si presenta così ad un pubblico che ha un ostacolo difficile da superare tutto da scoprire. Due minuti dopo D'Ambrosio chiude un gran diagonale di Calhanoglu e ancora una volta si prende gli applausi dei tifosi presenti al terzo blu che respirano ma solo per poco. La palla finisce in angolo, tiro dalla bandierina sul quale arriva un impietoso Lautaro Martinez che si aggiusta il pallone di coscia ma sul tiro sfiora con le dita il pallone e il gol che fa esplodere il Meazza e ghiaccia i cugini biancorossi viene annullato dopo l'intervento del VAR Gariglio. Al 30esimo un gran tiro sul primo palo di Acerbi dal limite dell'area da posizione leggermente defilata impegna ancora Turati che respinge ancora in angolo: l'Inter disegna un gran schema tattico e rischia il vantaggio con Barella. Sulla respinta però la difesa di casa si fa trovare impreparata e prende una clamorosa imbucata e con un tocco di classe morbido di Dani Mota per Birindelli si fanno beffare: partita che scivola sullo 0-1. Uno schiaffo che sulle primissime battute stravolge la squadra di Inzaghi, scioccata dall'allucinante e improvviso capovolgimento di scenario fuori ogni logica che, per fortuna, vale da pesantissima lezione. Lezione che l'Inter assimila immediatamente e trasforma l'iniziale shock in rabbia e tenta a rimettere a posto una partita che torna a gestire. Con qualche difficoltà in più, ma pazienza gli undici di casa tornano a far girare il pallone e a presentarsi dalle zone di Turati ma con lo uno spartito che poco si distingue dallo spaccato che ha preceduto il gol dei brianzoli, tra un passaggio e l'altro, l'Inter sembra perdere sempre quell'attimo di troppo nella costruzione di un'azione che finisce col diventare macchinosa e a finire col ripartire quasi sempre dalla bandierina. 

Ma le sorprese sono dietro l'angolo e quando la squadra di casa riprende lucidità dopo l'iniziale scossa post-svantaggio e le redini del gioco un altro clamoroso lampo squarcia il limpidissimo cielo del capoluogo meneghino e con una svirgolata da far stropicciare gli occhi Keita Balde disegna un tiro a giro che lascia di stucco Josep Martinez e i presenti al Meazza, dove cala il silenzio: 2-0 Monza al 44esimo. Assurdi gli ultimi venti e rotti minuti della prima frazione di gioco che sembra avere un non so che di incredibilmente maledetto. Il Biscione però non crede alle maledizioni e se a San Siro dovrà consumarsiil un dramma così sia ma non senza aver tentato di capovolgere la trama. La reazione è immediata e i campioni d'Italia fanno tesoro dei due minuti addizionali concessi da Zufferli e da un meraviglioso spiovente che arriva a Dumfries che l'olandese mette in mezzo, un implacabile Arnautovic in tuffo infilza Turati e accorcia le distanze infondendo fiducia tra gli spalti dei 66.344 presenti che finalmente possono esultare anche dopo l'estenuante controllo del VAR che sulle prime li aveva tenuti in apnea.

Nella ripresa l'Inter torna aggressiva e rivitalizzata con i cambi di Inzaghi: Carlos Augusto che subbentra a De Vrij e Bisseck al posto di Pavard. Subito pericoloso l'indemoniato olandese che spinge in avanti, e coaudivato dal fresco e carico Bisseck, alza i decibel della Nord più volte rumoreggiante sopra l'impegnato Turati. È ancora dalla destra che i nerazzurri si rendono pericolosi e da una rimessa laterale che Dumfries indirizza a Barella, il sardo fa una sponda per Lautaro che in mezza rovesciata risveglia il Biscione, tornato a infilarsi tra gli spazi del Monza e ancora su palla inattiva spaventa Turati con Lautaro che fa la barba alla traversa. Nerazzurri che alzano i giri di un motore che scoppietta ma non riesce a innescare il turbo, almeno fino al 66esimo. È a venti minuti e poco più dalla ripresa che Dumfries spedisce di testa all'indietro un pallone che Bisseck pizzica e aggiusta servendo un meraviglioso Hakan Calhanoglu che con un gran siluro dalla distanza gonfia la rete alle spalle di Turati e fa 2-2. L'Inter vive però alla velocità di un ottovolante e i successivi cambi con Arnautovic e  Mkhitaryan che lasciano spazio a Thuram e Zielinski hanno un sapore agrodolce: se Thuram graffia immediatamente il match con un brivido fatto scorrere sulla schiena dell'estremo difensore brianzolo mettendo un segno + alle vibes dei padroni di casa, a riportare l'asticella dell'umore sulla casella delle preoccupazioni è Piotr Zielinski che a tre minuti dall'ingresso in campo sente un fastidio, presumibilmente muscolare, si accascia a terra ed è costretto a lasciare quasi in lacrime il campo. Al suo posto entra Joaquin Correa che ruba l'ultimo slot a Davide Frattesi, pronto a dare il suo apporto al match e costretto a rimettersi il giubbotto. Inzaghi non si pone limiti e vuole un'Inter a trazione anteriore e non sbaglia. Dopo un giro d'orologio è ancora tiro a giro, stavolta però di Thuram che però per centimetri non centra la porta. L'Inter c'è e resta in attacco e da un cross di Carlos Augusto arriva una velenosa incornata del Toro di Bahia Blanca che anticipa Kyriakopoulos e spinge in porta ma Turati è ancora reattivissimo e con un'apertura alare da valore biblico spinge il pallone fuori dalla rete facendo tenendo a galla il Monza. I nerazzurri restano di stucco e tra il silenzioso sospetto che possa essere gol si attende il suono dell'orologio di Zufferli che dopo qualche secondo arriva: la Goal Line Technology si è espressa, è gol. È delirio nerazzurro. Incornata del capitano e Inter in vantaggio: da 0-2 a 3-2. Qualche minuto dopo però la Lega cambia qualcosa, ma è solo il nome del marcatore: autogol di Kyriakopoulos e non rete di Lautaro che il gol lo vuole con tutto sé stesso e ci prova fino agli ultimi scampoli di partita, rimasta nelle mani dei padroni di casa che mettono sotto assedio i cugini che restano ad una sola rete di distanza grazie al salvataggio di Brorsson sul capitano e poco prima grazie all'ausilio del solito palo, costante ormai onnipresente nelle partite dell'Inter, su un gran tiro di Marcus Thuram. È ancora il capitano a rendersi protagonista anche negli ultimissimi giri di orologio dell'assurda serata dei nerazzurri: l'argentino lotta davanti e anche dietro, dove arretra a dare una mano e l'esempio. 

Si chiude così la serata da bombola d'ossigeno del Meazza con l'urlo del capitano Martinez, il ruggito di Calhanoglu, l'inzuccata di un sempre più positivo Marko Arnautovic e il sorriso, rilassato, dei milioni di cuori nerazzurri per una notte a +4 e tornati finalmente a godere della solita magica e pazza Inter.

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Sezione: Focus / Data: Sab 08 marzo 2025 alle 22:55
Autore: Egle Patanè
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