Ci sono serate apparentemente facili, ma nelle quali non occorre abbassare la guardia. Le sorprese, si sa, sono sempre dietro l'angolo e "l'argenteria" schierata da Simone Inzaghi (e definita in quel modo da Nesta nel pre-partita) aveva un solo compito: cercare di agevolare la pratica. I nerazzurri capiscono sin da subito che non sarà una serata così liscia perché i brianzoli, sebbene siano ultimi in classifica, non hanno alcuna intenzione di rassegnarsi. Dany Motta è elettrico, la manovra interista è un po' ampollosa e poco dedita alla ricerca della verticalità istantanea. Così Lautaro prova a stappare l'incontro, ma viene fermato per un fallo di mano fortuito e fortemente casuale poco prima del deposito nel sacco. Sorpassata la mezz'ora ecco la sorpresa dal sapore di clamoroso: Birindelli avvia l'azione, Dany Mota lo manda in porta con un colpo di tacco pregiato (colpevole posizionamento errato della retroguardia di Inzaghi) e vantaggio ospite.

REAZIONE PURA E ISTINTIVA. MA L'ARIA DELLE SORPRESE... L'Inter prova a reagire, anche se le capitalizzazioni offensive non sono così pulite. I calci d'angolo dei nerazzurri sono numerosi, il Monza si difende interamente nella propria porzione difensiva ed è assai complicato trovare i pertugi giusti per impossessarsi delle giuste certezze e concludere in porta. Ci avviciniamo al termine della prima frazione con qualche mugugno sulle tribune della Scala del Calcio perché i tifosi vengono colti impreparati dal risultato a dir poco clamoroso. E dire che i brianzoli ci prendono gusto sempre con Birindelli, che ha lo spazio per il cross ma decide di concludere verso la porta di Martinez, senza però impensierirlo. Il biscione produce, ma incassa il capolavoro di Keita Balde, che si prende la scena con una conclusione stupenda nel giorno del suo trentesimo compleanno. Il doppio svantaggio scuote i nerazzurri (con istanza immediata) che eseguono una reazione pura e istintiva: spiovente dal lato mancino, Dumfries sale in cielo per la sponda che Arnautovic non può sbagliare. E' come se l'aria delle sorprese abbia sopraffatto l'atmosfera di San Siro. E chi osserva da lontano prova a contemplare (un po' meravigliato) l'accaduto. Al riposo si va con una doppia sorpresa scatenata dai brianzoli.

PRESSIONE TAMBUREGGIANTE: L'OPERAZIONE RIMONTA. Sin dal primo istante le intenzioni battagliere dell'Inter vengono messe in chiaro: cuore, grinta e intensità: il potenziale energico messo in campo dalla formazione nerazzurra è determinante. Anche se il primo quarto d'ora della seconda metà di gioco non vede il gol del pareggio. Forza e fluidità di manora, il Monza continua a stare dietro alla linea del pallone. Per il biscione diventa un'operazione tutto sommato accessibile e il gol che rimette la contesa in equilibrio arriva da una sventagliata secca e pura di Calhanoglu. L'operazione balistica prediletta si concretizza, facendo esplodere San Siro. Un tassello fondamentale, a cui fa seguito il graffio di Lautaro Martinez, prorompente nella sua esecuzione implacabile. Le certezze brianzole diventano sempre meno, San Siro fa la sua parte ed emerge più sollievo dopo aver trascorso momenti ambigui in una serata ricca di sorprese e cardiopalma. L'ingresso di Thuram dà vivacità alla manovra offensiva ed è proprio Tikus ad andare a centimetri dal poker, colpendo il palo da posizione favorevole. Spavento e reazione a San Siro, quando la connessione è veemente l'esito dice +4 temporaneo.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 09 marzo 2025 alle 08:00
Autore: Niccolò Anfosso
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