L’emittente francese TF1 è tornata a trovare Benjamin Pavard. Il difensore dell’Inter è protagonista di un ampio servizio a lui dedicato all’interno della trasmissione domenicale ‘Téléfoot’ realizzato ad Appiano Gentile, dove, dopo aver ricordato il suo primo passaggio all’interno del programma risalente al 2017, risponde a domande sul presente e sul futuro.

Ci pensi al Mondiale 2026?
“Non ci penso perché è ancora lontano. Però è un obiettivo, quello sì”.

Come va la vita a Milano?
“Benissimo, sono in una città bellissima come Milano e in un club fantastico come l’Inter. Sono molto contento”.

Campione d’Italia al primo anno all’Inter, lo Scudetto è ancora un obiettivo?
“Ho scelto l’Inter per vincere lo Scudetto e per avere la seconda stella sul petto. La cosa più difficile nel calcio è riconfermarsi, ovviamente lottiamo per vincere tutti i trofei possibili”.

Sei già un beniamino dei tifosi nerazzurri.
“Penso che mi amino perché onoro la maglia ad ogni partita, do sempre tutto. È per questo che mi apprezzano”.

Sei tornato anche in Nazionale, ti è mancata la Francia?
“Onestamente sì, molto. Ho militato in Nazionale per sette anni, è stato un po’ strano guardare i compagni in televisione. Ne ho approfittato per rigenerarmi e per ritornare ancora più forte oggi”.

È stata dura giocare un Europeo da riserva?
“Chiaro che chiunque preferirebbe giocare, ma bisogna restare positivi per il bene del gruppo, questo è importante. Ero pronto fisicamente e mentalmente se il ct voleva contare su di me, ma la cosa più importante è che il gruppo stia bene. Bisogna sempre rimettersi in questione e nel calcio e io l’ho fatto. Il meglio deve ancora venire, spero".

Ma hai avuto modo di parlare con Deschamps durante gli Europei?
“Sì, spesso. C’è molto rispetto tra di noi, se ha qualcosa da dirmi lo fa per farmi migliorare. Credo non ci siano stati mai problemi dalla mia prima convocazione a oggi”.

Gente come Giroud e Griezmann hanno deciso di abbandonare la Nazionale. Hai mai avuto il pensiero di fermarti anche tu?
“No, perché provo sempre l’amore per la maglia della Nazionale e ho sempre voglia di giocare. È vero che questo è un periodo dove non ho avuto molto spazio, però ho solo 28 anni quindi non ci ho mai pensato”.

Ci sono molti difensori centrali che possono giocare anche a destra nei Bleus, qual è la tua posizione in merito? Sei pronto a giocare più laterale?
“Ho iniziato da centrocampista la mia carriera, mi ritengo un giocatore polivalente. All’Inter gioco in una difesa a tre quindi devo spostarmi sulla fascia per aiutare il quinto a destra. Ne ho la capacità, poi deciderà il ct. Io sono pronto”.

Ti ha fatto bene giocare con la Francia a San Siro, nel suo stadio?
“Sì, ho provato delle emozioni che mi mancavano. C’è sempre la fierezza di rappresentare la Nazionale”.

Arriva in scena anche Marcus Thuram, che si siede accanto a Pavard e parla anche lui, prendendo un po’ in giro il compagno in Nazionale e in nerazzurro: “Fa sempre piacere vedere un giocatore giovane arrivare in Nazionale… Credo sia frutto delle sue ottime prestazioni all’Inter, deve continuare così”, prima di salutare.

Che bilancio fai della tua carriera sin qui?
“Se mi avessero detto che a 28 anni avrei vinto tutti questi trofei, non ci avrei creduto. Ma penso di aver ereditato da mio padre la mentalità del non mollare mai: fisso sempre degli obiettivi e faccio di tutto di raggiungerli. Ci sono ancora cose da vincere, spero di farcela”.

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Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 24 novembre 2024 alle 15:37
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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