Una settimana, due successi: non poteva essere più dolce la Pasqua del popolo nerazzurro dopo le vittorie contro Sampdoria e Parma, quasi un’ipoteca sulla qualificazione alla prossima Europa League arrivata magari senza convincere troppo sul piano del gioco ma senza gol subiti e soprattutto ritrovando un protagonista assoluto nella persona di Samir Handanovic. Due partite e tante storie da raccontare, c’è tanta carne al fuoco per una nuova hiiiit paradeeee!!!

10 – GRANDE FIGLIO DI PUTTANA (Stadio). Canta: ANTONIO CASSANO
Più o meno così, senza troppi giri di parole, l’attaccante barese ha apostrofato il portiere dell’Inter Samir Handanovic al rientro dagli spogliatoi per il secondo tempo di Parma-Inter, in quanto reo di avergli neutralizzato il calcio di rigore. Ovviamente, il tutto è avvenuto in tono scherzoso, al punto che lo sloveno se la rideva di gusto: in fin dei conti ha reso omaggio un po’ alla sua maniera all’ennesima prodezza del portiere nerazzurro.
“Sotto l’ombra del cappello non ti fa capire mai, se tira fuori il suo coltello o ti chiede come stai…”

9 – LOSER (Beck). Canta: MAXI LOPEZ
Chi invece non ha avuto nulla da celebrare, anzi ha dovuto incassare una sconfitta senza attenuanti, è stato l’attaccante della Sampdoria. Faccia a faccia con un ex amico che improvvisamente è diventato l’uomo della sua ex consorte, l’argentino, acclamato dal pubblico come un torero nell’arena, è stato trascinato fin troppo dalle emozioni, al punto da voler replicare al gol di Icardi per dimostrare chissà che cosa, col risultato di esaltare i riflessi di Handanovic. Da lì in poi, la sua è stata una gara tutta sul filo dei nervi, onesta sul piano del gioco ma vissuta tra falli e falletti. Mentre dall’altro lato Maurito passava alla cassa per la seconda volta trionfando su tutta la linea.
“Someone keeps saying', I'm insane to complain, about a shotgun wedding, and a stain on my shirt…”

8 – GRANDI SOGNI (Mango). Canta: HERNANES
Vuole la qualificazione in Europa, perché in caso contrario è giusto parlare di fallimento; vuole lo scudetto in due anni, soprattutto, perché quello è il trofeo che gli manca per potersi sentire realizzato, ipse dixit. Vuole sognare in grande, Hernanes, che non si pone limiti per il futuro ed esprime grande fiducia nei mezzi della squadra di Walter Mazzarri, ritenuto l’allenatore giusto per questo progetto. Lo chiamano Profeta, il tifo nerazzurro spera non a caso…
“E poi vivendo tu ricerchi, il senso vero che  rintracci a volte, con l'aiuto della tua età…”

7 – THE GREAT SONG OF INDIFFERENCE (Bob Geldof). Canta: WALTER MAZZARRI
Non gli importa di Antonio Cassano, né di chi pensa di fargli la morale su Mauro Icardi ritenendosi più bravo di lui nel gestirlo; anche perché adesso non ha proprio nulla da rimproverarsi in nessun senso e potrebbe anche essere felice così. Ma Walter Mazzarri preferisce chiudere le porte agli spifferi esterni e concentrarsi sulle cose di casa propria, felicitarsi per le vittorie ma anche infuriarsi se la squadra mostra qualche calo di concentrazione. Di tutto il resto non ragiona, guarda e passa…
“I don't mind if the government falls, implements more futile laws, I don't care if the nation stalls, and I don't care at all…”

6 – KING FOR A DAY (Jamiroquai). Canta: MAURO ICARDI
Negli occhi, ancora quella gionata di Genova: contro quello che una volta era il suo pubblico e che invece inveisce contro di lui creando un clima infernale, Maurito si concede una giornata da assoluto padrone della scena. Segna la prima rete e va sotto la curva a mandare un messaggio chiaro: ‘Non vi sento’, scatenando cori di sdegno e moralismi mai sentiti in occasione di altri gesti simili o anche peggiori (per tacere del successivo coro: ‘uccidetelo’). Ma lui va avanti per la sua strada e si concede il lusso di sigillare il risultato con un altro bel gol. La folla nerazzurra è tutta per lui, la Nord gli dedica anche un coro, incitandolo però più fuori che dentro il campo…
“Well there's no hope, for peace and reconciliation, you're quick to play your hand, but what you haven't learnt is patience…”

5 – LIKE A HURRICANE (Neil Young). Canta: ROLANDO
Come un uragano si è abbattuto sul mondo Inter trasformandosi da oggetto del mistero ad elemento irrinunciabile. Come un uragano si è preso le chiavi della difesa e quando ha potuto ha saputo fare male, come sabato a Parma. Francamente, in pochi avrebbero potuto pronosticare un impatto così; e invece, se c’è una scommessa vinta da Walter Mazzarri in questa stagione, è proprio Rolando, il difensore voluto fortemente nonostante il poco spazio concesso a Napoli e diventato in breve tempo un punto di riferimento dell’Inter. Sarà davvero un peccato, oltre che un problema, non poterlo vedere all’opera nel delicato match contro la sua ex squadra.
“You are like a hurricane, there's calm in your eye, and I'm gettin' blown away, to somewhere safer, where the feeling stays…”

4 – TAKE A CHANCE (Cyndi Lauper). Canta: MARCO ANDREOLLI
E probabilmente, vista anche la contemporanea squalifica di Walter Samuel, contro il Napoli potrebbe toccare a lui, al giovane prodotto del vivaio nerazzurro; solo 34 minuti per lui in stagione, e ora, all’orizzonte, l’opportunità di giocare per la prima volta da titolare in questa stagione, contro un avversario importante. Mazzarri crede in lui, anche se questo può apparire quasi come un salto nel vuoto: ma chissà che, qualora dovesse effettivamente essere la sua occasione,  non riesca a stupirci.
“The stars complete the melody, could you say you belong to me, and as they ride the milkyway, baby, baby can I have this dance”.

3 – SPALLE LARGHE (Francesco De Gregori). Canta: HUGO CAMPAGNARO
Gli serviranno, in effetti, perché sabato, al cospetto della squadra che ha servito per tanti anni prima di passare all’Inter, le congiunture lo porteranno a recitare il ruolo di leader della difesa. L’esperienza, la sagacia, la conoscenza dell’avversario, ora più che mai saranno fondamentali per reggere il peso della retroguardia interista, alle prese con un match fondamentale non tanto per la classifica quanto per ritrovare anche il gusto di vincere tra le mura amiche, che manca da più di un mese.
“Un uomo con le spalle larghe, la paura non sa nemmeno che è, se tira freddo si alza il bavero e corregge il caffè…”

2 – ROAR (Katy Perry). Canta: FREDY GUARIN
Primo o secondo pallone toccato dopo il suo ingresso in campo; il tempo di prendere la mira, aggiustare il piede e… via! Ecco il bolide che fulmina Mirante e si infila in rete, lo specchio della porta inquadrato e incenerito e la partita messa in ghiaccio. Dal Parma al Parma, Fredy Guarin ritrova la gioia del gol e soprattutto la convinzione che il Guaro vero non può essere mai quello di Livorno, dell’assist suicida ad Emeghara. Guarin torna a ruggire, e vuole continuare a farlo in questo finale di campionato per proiettarsi al meglio anche al Mondiale brasiliano.
“Now I’m floating like a butterfly, stinging like a bee I earned my stripes, I went from zero, to my own hero…”

E ora, eccoci arrivati alla posizione numeroooo unoooo

1 – NON PASSERAI (Marco Mengoni). Canta: SAMIR HANDANOVIC
Lo ha detto a Maxi Lopez e ad Antonio Cassano, e poi ancora a Soriano, Sansone, e via andare… Le ultime due partite hanno riconsegnato all’Inter il miglior Samir Handanovic, un tesoro di indubbio valore quando è nelle giornate migliori. Anche per lui, finale in netto crescendo, utile anche a scacciare le critiche alzate dagli scettici. Per pensare a quello che sarà il futuro, c’è ancora tempo…
“E non c’è niente che resiste, al mio cuore quando insiste, perché so che tu non passerai mai, che non passerà…”

BONUS TRACK – DUPPY CONQUEROR (Bob Marley). Canta: RUDI GARCIA
Ha saputo conquistare progressivamente tutti, partendo dai tifosi romanisti (e non era facile, visto l’ambiente che lo ha accolto) fino agli addetti ai lavori, colpiti non solo dal gioco frizzante offerto dalla sua Roma, ma anche dalla sua dialettica puntuale e mai banale. Ha sorpreso tutti Garcia, primo allenatore francese in Italia, capace di infrangere record su record con la formazione giallorossa. Con un cruccio: se la Roma viaggia a ritmi da TGV, davanti a lei c’è stata una Juventus formato missile (con la soddisfazione però di averla estromessa dalla corsa per la Coppa Italia). Ma sicuramente questo allenatore saprà togliersi soddisfazioni anche in futuro.
“The bars could not hold me, force could not control me, now, they try to keep me dow, but Jah put I around…”

Sezione: La Rubrica / Data: Lun 21 aprile 2014 alle 00:30
Autore: Christian Liotta
vedi letture
Print