Il presidente dell'Assocalciatori Umberto Calcagno, intervenuto in occasione del convegno 'Il Calciomercato: un'opportunità per i club e per la Football Industry' organizzato in collaborazione con Banca Ifis' a Milano, ha sottolineato la disparità che esiste a livello economico tra il club italiani e le principali realtà europee."Oggi competi solo se hai determinati fatturati, la concentrazione di ricchezze in mano a così pochi club non solo nei campionati nazionali ha fatto sì che nelle prime 10 al mondo non ci sono più club italiani". Calcagno ha aggiunto: "Da un lato quindi dobbiamo salvaguardare la nostra parte apicale: le squadre che partecipano alla Champions o al Mondiale per Club danno forza al nostro movimento, ma non possiamo non affrontare il tema su come redistribuire le risorse anche ai massimi livelli".

A margine del suo intervento, Calcagno ha parlato anche ai cronisti presenti tornando in primo luogo sul tema del calendario affollato: "Ci si sta rendendo conto che se si gioca troppo si fa un danno alla salute del calciatore, così come alle società. Rischiamo che le migliori partite, che sono sempre alla fine della stagione, abbiano uno spettacolo e un valore tecnico meno appetibile". Pensiero anche sulla nuova Champions: "È aumentato il numero di partite, è un problema che dobbiamo risolvere con la FIFA e con la UEFA. Noi abbiamo la sensazione che ci si stia rendendo conto del problema. Sappiamo anche che non sarà semplice risolverlo perché non si può tornare indietro, ma non si può neanche immaginare che i campionati nazionali cedano ulteriori slot o comunque importanza rispetto a ciò che sta avvenendo al di sopra".

Sezione: News / Data: Ven 31 gennaio 2025 alle 21:52 / Fonte: Sport Mediaset
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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