Una situazione complicata. Un difficile gioco di incastri, alla ricerca della giusta combinazione per completare il puzzle. L’Inter, come già successo alla Juventus con Cristiano Ronaldo, sta cercando di far quadrare cifre apparentemente troppo elevate per lei per chiudere il colpo Luka Modric, e se si è arrivati alla situazione attuale – anche Luciano Spalletti ha ammesso di crederci – vuole dire che gli uomini mercato nerazzurri hanno giudicato le cifre dell’operazione non fuori portata.

NON È UN PROBLEMA DI SOLDI - Scindiamo il discorso bilancio da quello economico: l’Inter ha la sola necessità di far quadrare i numeri a bilancio per i paletti imposti dalla Uefa, ma non ha problemi di liquidità. Ai tempi di Massimo Moratti, quando il FFP era solo un progetto abbozzato chiuso in un cassetto di una scrivania di Nyon, non sarebbe nemmeno servito scrivere un pezzo come questo. Non tanto per l’amore sconfinato del petroliere nei confronti della Beneamata – come ammesso candidamente dall’ex patron, lui avrebbe pensato anche a Cristiano Ronaldo –, quanto perché per una realtà come Suning i 160 milioni di operazione ipotizzati dal Corriere della Sera venerdì sarebbero bruscolini senza i paletti del FFP. Il colosso di Nanchino fattura oltre 30 miliardi annui – cifra in crescita –: come testimoniato dall’operazione controproducente Joao Mario-Gabigol, tirare anche fuori 70 milioni in un giorno non è un problema. Un problema è stato non considerare i danni di un’operazione – col senno di poi – scriteriata per il bilancio nerazzurro in ottica Financial Fair Play. Ma questa è un’altra storia: con l’innocenza di un bambino, Zhang Jindong ha imparato dai suoi errori e non vuole più ripeterli.

IL BILANCIO NERAZZURRO - Se finora abbiamo parlato di elementi certi, da adesso dovremo muoverci nell’instabile pantano delle ipotesi per immaginare quanto in là possono spingersi i nerazzurri per condurre in porto l’operazione Modric. Come ammesso dagli stessi protagonisti della vicenda – Piero Ausilio e soci – l’accesso alla Champions garantisce almeno 40 milioni in più a bilancio, a cui si andranno ad aggiungere i ricavi del botteghino e dei premi Uefa che dovrebbero garantire un minimo di almeno altri 10/15 milioni extra (ipotizzando la situazione peggiore, con l’Inter fuori ai gironi). Questo vuol dire 50/55 milioni in più sul bilancio, dei quali 15 sono già stati utilizzati per aumentare il monte ingaggi (incrementato appunto di circa 15 milioni fino ad ora). Avendo realizzato ad oggi circa 70 milioni di plusvalenze in meno, l’Inter (ipotizzando ricavi identici all'anno scorso a parte per la Champions) si trova attualmente a dover recuperare circa 30-35 milioni dal mercato (70-35/40 restanti dai 50 della Champions), fra esuberi (Joao Mario, Puscas..) e i soliti giovani che Ausilio piazzerà a cifre da capogiro a giugno. Chiaramente questa cifra si basa su un calcolo ipotetico, anche perché è assai probabile che i ricavi nerazzurri aumentino ancora quest’anno, seguendo il trend delle ultime stagioni. Ma facciamo finta che i ricavi rimangano uguali, rimanendo nella peggiore delle ipotesi (difficile credere che possano diminuire).

TUTTO SULLA PERLA DI ZARA -  L’Inter – ci vogliamo scommettere? – arriverà a giugno con i soliti, fatidici, 50 milioni da dovere recuperare in plusvalenze. Questa sembra essere ormai la strategia del club di Corso Vittorio Emanuele che tenta di rinforzare al massimo la squadra in estate per poi recuperare a giugno per far contenta la maestra Uefa. Questo vuol dire che l’Inter ha, sulla carta, ancora un 15-20 milioni da spendere a bilancio per nuovi acquisti, più lo spazio che verrà liberato a bilancio da eventuali cessioni e le plusvalenze ad esse annesse. Senza cessioni, lo spazio per Modric sembra veramente poco: se fosse confermato il prestito a 20 milioni e i 20 milioni lordi di ingaggio al giocatore, l’Inter si ritroverebbe a dover recuperare altri 20 milioni sui 50 già previsti (la cifra di un prestito a bilancio viene inserita interamente nella stagione in corso). Detto che i nerazzurri potrebbero avere in mano elementi che garantiscano nuovi introiti ancora ignoti (nuove sponsorizzazioni/previsioni più rosee sul bilancio), una cessione sembrerebbe inevitabile, anche se basterebbe a far quadrare il tutto. Nonostante le sue ultime dichiarazioni, non sembra Ivan Perisic l’indiziato numero uno da questo punto di vista. Matias Vecino, invece, sembrerebbe il più serio candidato per fare la plusvalenza necessaria. Sempre che il Tottenham non paghi veramente la clausola di Geoffrey Kondogbia o che qualcuno non si innamori all’improvviso di Joao Mario

IN CONCLUSIONE - L’arrivo di Modric è fattibile, ma probabilmente lo sarà solo con una cessione di medio valore. L’Inter però può avere in testa di far approdare il talento croato subito, vedere come va la stagione (e con essa i relativi introiti) per poi recuperare eventualmente in extremis a giugno, come già fatto per anni sia dai nerazzurri che dalla Roma. Questo vuol dire che la cessione del Vecino della situazione potrebbe non dover per forza arrivare subito, ma anche nelle prossime sessioni di mercato. L’idea potrebbe essere vincente, i numeri confermano che il sogno dell’Inter si può fare con qualche sacrificio. Ora è tutto nelle mani di Florentino Perez, ma i tifosi nerazzurri per il momento possono continuare a crederci.

Andrea Morabito

VIDEO - MODRIC IDOLO DEI CROATI: CHIAMA L'URLO E CANTA CON LA FOLLA

Sezione: News / Data: Mer 08 agosto 2018 alle 12:21
Autore: FcInterNews Redazione
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