Saranno giorni di derby in tutta Europa. Derby in senso di rivalità storica più che geografici. Domani il derby d’Italia tra l’Inter e la Juve. E poi Marsiglia-Psg, Real-Barcellona, Arsenal-Liverpool e il recupero Feyenoord-Ajax di mercoledì.

Su Repubblica, ne parla Paolo Condò: "Il Classico da noi si dice derby d’Italia, e a dispetto della spiegazione originaria sugli unici club sempre iscritti alla Serie A, non più valida, Inter-Juventus continua a meritare il titolo nobiliare per il numero degli scudetti in campo, addirittura 18 degli ultimi 22 assegnati - sottolinea il giornalista -. Colpisce che a contenderglielo sia soprattutto Antonio Conte, che di quei 18 ne ha firmati quattro utilizzando entrambe le sponde, a riprova di una mentalità vincente che il Napoli sta assimilando. Ma Inter-Juve di domani, per quanto un po’ frustrata da eccessive assenze, sarà anche confronto tra un’Inter nella pienezza del proprio sviluppo e una Juve ancora in forma di crisalide, promettente ma fragile. Gli scontri diretti sono lenti d’ingrandimento, l’effetto dei loro risultati — non soltanto numerici — consente di discernere problemi (sempre) e soluzioni (non sempre). Le partite “classiche” aumentano ulteriormente l’adrenalina perché la rivalità accende l’irrazionale, e se riesci a surfarla ti senti un padreterno. Succede in tutte le lingue del mondo, e segnatamente in questo fine settimana: si vede che i computer che stilano i calendari si spiano l’un l’altro".

Sezione: Rassegna / Data: Sab 26 ottobre 2024 alle 12:00 / Fonte: Repubblica
Autore: Alessandro Cavasinni
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