Il Corriere della Sera dedica ampio spazio alla questione stadio di Milan e Inter, provando a speigare perché i rossoneri hanno cambiato idea rispetto all'iniziale progetto di uno stadio condiviso. "In quattro anni, d’altronde, il mondo è cambiato - si legge -. Il proprietario del Milan era un fondo, Elliott, che vedeva di buon occhio l’idea di dividere le spese per il nuovo stadio, adesso ce n’è un altro, RedBird di Gerry Cardinale, che ha specifiche competenze sportive e lo stadio preferisce farselo da solo; dalla parte interista Suning sembrava pronta a conquistare l’Europa con i suoi elettrodomestici, il governo cinese sembrava meglio disposto, non c’era il prestito da 275 milioni chiesto al fondo Oaktree, da pagare o rinegoziare a maggio 2024, e nemmeno i mandati a Goldman Sachs per cercare investitori".

Inoltre per il nuovo San Siro manca ancora il via libera e nei prossimi anni, avvicinandosi Milano-Cortina 2026, si potranno fare sempre meno lavori visto che la cerimonia inaugurale dei Giochi sarà proprio al Meazza. E c'è anche un tema di costi: "se quattro anni fa costruire un nuovo impianto costava 600 milioni, ora si è arrivati a un miliardo. Non una spesa banale, soprattutto se non condivisa".

Nelle pagine milanesi del Corsera si spiega anche che oggi Sala "dovrebbe incontrare la soprintendente Emanuela Carpani per verificare se c’è l’intenzione di apporre un vincolo sul Meazza. Se fosse così, il Piano A andrebbe definitivamente in soffitta perché le squadre dovrebbero rinunciare a tutto il comparto plurivalente che garantirebbe la tenuta economica dell’operazione".

Sezione: Rassegna / Data: Mer 01 marzo 2023 alle 09:50
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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