Mircea Lucescu, veterano degli allenatori europei, è stato intervistato dal Corriere dello Sport. Ecco le sue dichiarazioni. "Non ti puoi immaginare come ancora mi diverta. Dimmi, dove metterei il mio spirito, il mio vigore, tutto quello che ho dentro se non nel calcio? E credimi, la mia gioia per essere tornato a fare il cittì della Romania è enorme", dice. 
 
È il cerchio che si chiude. 
"Me lo ha chiesto la gente, ti dico la verità. Pensa che 43 anni fa ero ancora calciatore quando mi proposero di fare anche il cittì della Romania e sai come finì allora?". 
 
Come finì? 
"Accettai, costruii una bella Romania, e dopo una vittoria 4-0 contro la grande Austria mi cacciarono". 
  
E cosa ti fece Moratti? 
"Firmai con l’Inter e fecero l’errore di dire pubblicamente che a fine anno sarebbe arrivato Marcello Lippi. Ti puoi immaginare i calciatori: tutti volevano giocare, una baraonda, poi si infortunarono Ronaldo, Simeone e Zamorano e io quando capii che sarebbe stato un delirio andai dal presidente e gli dissi che mi sarei dimesso. Ebbene, lui si rese conto delle mie difficoltà e volle a tutti i costi pagarmi ugualmente e per intero il mio ingaggio. Davvero si dimostrò una grandissima persona. Fammi dire un’altra cosa che sento molto: dove sono finiti quei meravigliosi rapporti umani con i presidenti di allora? E ti aggiungo anche i calciatori. Presidenti e calciatori erano l’anima della squadra. Ora con i fondi non sai nemmeno chi sono i presidenti. È come se il calcio avesse perso l’anima, ecco. Moratti, Agnelli, Berlusconi, le grandi famiglie lo hanno abbandonato, hanno dovuto via via abbandonarlo. E guardate che lo stesso discorso vale per le bandiere: Maldini, Del Piero, Totti, Antognoni, prima la gente si identificava con loro, era una meraviglia, uno spettacolo. E ora? Non le resta che legarsi alla storia e ai colori, è la filosofia del calcio di oggi, ma di sicuro era molto più bello prima". 
 
Mircea, c’è in Italia un allenatore che ti piace più di altri? 
"Per me gli allenatori bravi sono quelli che rimangono tanto tempo in una squadra e allora in questo momento ti dico Simone Inzaghi, che sa fare bene il suo mestiere, sa farsi amare dai propri calciatori e sa anche mantenere sempre i toni bassi e una grande educazione". 

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Sezione: Focus / Data: Mar 17 settembre 2024 alle 11:46 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni
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