Alzino la mano coloro che - spacciandosi magari per fini umoristi o aspiranti tali - alle designazioni arbitrali dell'11.ma giornata non avessero cominciato a manifestare un certo terrore, pur tentando forse di nasconderlo in qualche modo. Ci si riferisce al fatto che la scelta della "arbitressa" MARIA SOLE FERRIERI CAPUTI per la direzione di Inter-Venezia - stante la sua articolata identità anagrafica - potesse andare a finire come il varo (disastroso) operato dalla Contessa SERBELLONI MAZZANTI VIEN DAL MARE di fantozziana memoria...

Per fortuna che per Caputi - nativa proprio di una città portuale come Livorno - non si trattava del suo "varo" ufficiale con i nerazzurri, avendoli già arbitrati una prima volta lo scorso aprile in Inter-Torino 2-0. Con nel tabellino 2 gol di Calhanoglu - di cui 1 su rigore - più un'espulsione decretata a danno dei granata, per quanto indotta dal VAR. Giusto per (tentare) di chiudere la bocca ai malpensanti delle ultime ore. Solo che in quella circostanza la terna arbitrale era declinata tutta al femminile, mentre stavolta Caputi aveva dei guardaspalle, pardon, 2 guardalinee di sesso maschile. Come dire che sbagliare (meno) è femmina...

Stavolta, a dirla tutta, la sua gestione della partita non ha infatti convinto quasi nessuno per tutta una serie di decisioni o, meglio, di omissioni che stavano penalizzando di brutto i nerazzurri. Eppure - dopo quel frangente di panico e smarrimento vissuto dal pubblico all'iniziale concessione del pareggio veneziano - appena la direttrice di gara ha cominciato a disegnare in cielo con le mani la sagoma del VAR a fronte della sopraggiunta rettifica, tutti - confessiamolo - avremmo voluto idealmente abbracciarla. Pure a prescindere dalle malefatte in sorte distribuite in partita. Ed allora, se la Chiesa cattolica ha da poco autorizzato il culto pubblico e la devozione per la Madonna di Medjugorje, non si vede perché - scherzando ma non troppo - l'AIA dovrebbe rifiutarsi di appoggiare l'avvio di un fac-simile di processo di beatificazione per Maria Sole Ferrieri Caputi caldeggiato dai nerazzurri: intesi come appassionati e tifosi di fede interista... Non foss'altro che per "essersi adoperata", a modo suo, affinché i loro fegati non finissero del tutto spappolati dopo le incrinature lasciate in eredità dal derby d'Italia.

Ben altre sensazioni sono sopraggiunte invece dalla parte avversa della contesa di domenica sera, riconducibili al tecnico del lagunari. Il quale Eusebio - giusto per tener fede alla sua identità, nonché soprattutto per espiare le sue colpe alla luce di certe dichiarazioni mistificatorie ed avventate rilasciate a caldo su presunti torti arbitrali e su una partita che sarebbe stato giusto si chiudesse in parità - dovrebbe, come minimo, autocondannarsi alla vita monastica. E dove se non nell'ordine specifico dei Carmelitani Scalzi? Suscitando magari l'espressione compiaciuta e la convinta approvazione, da lassù, dello scomparso Eusebio (quello vero...) che - sull'arte pallonara intrapresa da piccolo senza scarpe ai piedi - aveva notoriamente costruito una carriera leggendaria.

Ed ora qualche frate francescano con una seconda fede interista potrebbe - a costo di scatenare una guerra intestina fra ordini religiosi - essere tentato di scrivere il (nuovo) "Cantico delle creature" (nerazzurre) con fratello SOLE e sorella THULA... Dopo la suor Paola laziale ed il prete juventino in TV, un po' di "PAX" condicio non guasterebbe...

Orlando Pan

Sezione: Calci & Parole / Data: Mar 05 novembre 2024 alle 14:06
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
vedi letture
Print