Uno dei tanti 'miracolati' che fanno parte del caravanserraglio pallonaro nostrano si ritrova a calpestare i campi di gioco a dispetto dei santi. Pardon, dell'idoneità sportiva. Ma non è del giocatore 'abusivo' evocato da una denuncia 'tardiva' del direttore sanitario della Lazio, Ivo Pulcini, che si vuole argomentare in questo post. Bensì di un altro 'sopravvissuto': ché ne sussistono anche altrove, financo in ruoli apicali ove nessuno si immaginerebbe di trovarne... Almeno che qualcuno con le stellette non si sia messo in testa un'idea tutt'altro che meravigliosa: quella di difendere, a modo suo, un certo brand altrui... E non si tratta, infatti, di Cesare Ragazzi...

In particolare c'è un soggetto che, a fronte di un curriculum con molte opacità (eufemismo!) occupa una posizione di rilievo nell'organigramma federale, dunque nominato capo delegazione della nazionale azzurra di calcio. All'anagrafe fa Gianluigi Buffon, Gigi per gli amici: i suoi... È capitato che costui abbia riaperto bocca su Calciopoli. Solo che - come gli succede peraltro da sempre - sarebbe stato meglio se si fosse scoperto afono o, per lo meno, se si fosse sottoposto ad una regolare igiene del cavo orale. L'alito emanato, oltre che cattivo, denota dunque un non corretto, ma soprattutto un malinformato esercizio di prevenzione...

Ci si può allora astenere da una sapida contestazione, punto per punto, delle sue farneticazioni più recenti rese attraverso alcune dichiarazioni ad un canale Twitch schierato coi colori bianconeri? Certo che no: giusto per amor di verità!

● "Mi sono sempre concentrato su quello che ha detto il campo fino a quel punto, possono esserci RECRIMINAZIONI da parte di chiunque". >>> Embè, certo: dal basso della (sub)cultura giuridica del soggetto, cosa ci si poteva aspettare se non la sua leggera confusione tra "recriminazioni" e sentenze di processi sportivi e penali!?

● "Quei campionati, che sono stati oggetto di discussione, li ho vissuti come protagonista con i miei compagni e come squadra da battere" >>> La farsa, pardon la 'buffonata' dialettica, continua con i dibattimenti nelle aule dei tribunali derubricati a mere "discussioni". ● "Ho ancora quelle medaglie", riferendosi anche ai 2 scudetti revocati >>> Gli è scappato "medaglie", ma avrebbe dovuto dire "patacche'.

● "(...) quindi io ci sorrido sopra" >>> Dal vocabolario secondo Buffon, l'espressione 'sorriderci sopra' dovrebbe avere, come sinonimo, 'sputarci sopra'. Sempreché sussista un preventivo rigurgito di onestà intellettuale che si rivelerebbe meglio del 'sidol' per lucidare simili oggetti metallici, per quanto farlocchi. ● "IO SO REALMENTE QUELLO CHE È SUCCESSO in campo e chi ha meritato ed è stato più bravo di altri nell'aggiudicarsi quelle competizioni". >>> Ecco: se non fosse che Buffon si è 'dimenticato' di aggiungere di "NON AVERE LE PROVE" di quello che afferma, la sua esternazione sarebbe stata più o meno sovrapponibile al focus del famoso articolo di denuncia di Pier Paolo Pasolini apparso sul Corsera di 50 anni fa. Quel corsivo sui "colpevoli degli attentati alle istituzioni e delle stragi" all'inizio degli anni di piombo che, di fatto, portò poi al suo omicidio appena un anno dopo: PPP sapeva, ma non aveva le prove... E quest'eventuale indebita 'appropriazione' sarebbe stata un'ulteriore onta incancellabile sulla sorte dello scrittore e regista friulano;

● "L'estate 2006? Per me è stata un'umiliazione essere chiamato in causa, essere chiamato in discussione. Si può dire di tutto di me"Aridaje con 'sta discussione! Quelli del casellario giudiziario,per dire, su di lui ne sanno una più del Diavolo: ma da anni...

● "Ogni tanto faccio cose NON ordinarie" >>> In un paese normale, tali 'stravaganze' si chiamerebbero reati o, 'al meglio', condotte affatto etiche di un personaggio pubblico. Tipo, in ordine sparso: la scritta «Boia chi molla» sulla maglia; la scelta del numero 88, simbolo dei naziskin; un attestato di maturità risultato falso prodotto per l'iscrizione all'università; il coinvolgimento nel giro delle scommesse clandestine - a ridosso di Calciopoli - salvo poi essere prosciolto dalle accuse; le croci celtiche che 'ritornano' nei festeggiamenti del Mondiale 2006; l'abbandono del tetto coniugale come il più impenitente dei fedifraghi e altre cose così...

● A proposito: "(...) su alcune cose non toccatemi perché TOCCATE QUELLO SBAGLIATO" >>> Ecco, qualche ammissione di colpa, qualche confessione - citando se stesso come "quello sbagliato" - alla fine, anche se inconsciamente, emergerebbe pure. Tardiva, ma salterebbe fuori...

● "Quei fatti lì mi fecero male" >>> Luciano Moggi seppe dirla meglio, ossia peggio, con i suoi alti lai alla luna: "Mi manca l'anima, mi hanno ucciso l'anima". "De li mortacci tua" l'avrebbe poi aggiunto tutta l'utenza pallonara NON bianconera. Quando si dice: "Rubare in casa dei ladri"... Infatti il 'corso (de)formativo' di bon ton istituzionale tenuto da quel dirigente sarebbe stato interrotto bruscamente dallo scoppio di Calciopoli...

● "(...) mi sono sentito umiliato e STRUMENTALIZZATO DA UNA GIUSTIZIA CHE NON VOLEVA FARE GIUSTIZIA, MA SOLO INFANGARE GRATUITAMENTE" >>> Massì: è sempre colpa di quelle impiccione delle "toghe rosse", di sicuro nerazzurre nella narrazione buffoniana. Vedi mai che anche una sola di quelle avesse pure i 'calzini turchesi'... In realtà, si era trattato 'solo' di rappresentanti della magistratura sportiva ed ordinaria che - pur facendo il loro mestiere - verrebbero (loro sì, gratuitamente) derubricati ad inzaccheratori un tanto al kg della giustizia. Almeno secondo il verbo giuridico di tal Buffon...

E pensare che in un paese serio questo impudente (ed impunito) sproloquiatore seriale avrebbe cominciato ad assaggiare da un pezzo le patrie galere. Salvo facendola sempre franca col pagamento di sole sanzioni pecuniarie o ricorrendo a qualche patteggiamento. Ed invece insiste ad atteggiarsi a giglio di campo, straparlando alla stregua dell'ennesimo (?) perseguitato dalla giustizia. Una prece!

Orlando Pan

Sezione: Calci & Parole / Data: Ven 06 dicembre 2024 alle 16:29
Autore: Redazione FcInterNews.it
vedi letture
Print