Giovedì 5 - giorno di designazioni arbitrali - una certa parte dell'utenza nerazzurra si sarà forse coricata con un minimo sindacale di apprensione. Memore del fatto che l'arbitro Abisso, prescelto per Inter-Parma, potesse avere sufficiente 'titolo anagrafico' per far affossare - sulla scorta di un dimenticabile precedente - l'ambizione nerazzurra più prossima: ripristinare lo status quo dell'Inter nel ruolo di principale favorita per il titolo. Nonostante il tentativo di fuga abbozzato dai partenopei e la marcia trionfale dei bergamaschi arrivati ora a ben 9 vittorie consecutive nella massima Serie. A proposito, però, del tecnico salentino e della truppa ai suoi comandi: per non essere bollati di provincialismo, costoro dovrebbero realizzare, prima o poi, che sia senz'altro più gratificante competere per 5 tornei planetari - come nel caso di una rosa altrui composta da "2 squadre e tre quarti" (Conte dixit) - piuttosto che vedersi ridotti ad esibizioni soltanto sui campetti peninsulari. Non foss'altro perché già monchi delle coppe europee ed ora 'mutilati' pure della Coppa Italia. E se Antonio Conte si fa beffe di certe canzoni 'istruttive' di Renato Carosone (tra cui il brano "Tu vuo' fa' l'americano, (...) ma si' nato in Italy"), non può essere colpa dell'Inter se il Napoli non parteciperà nemmeno al Mondiale per Club che si giocherà la prossima estate proprio in terra statunitense...
Ma poi, di grazia, Antonio da Lecce dovrebbe pure spiegare a tanti poveri incolti come cavolo metterebbe in campo - qualora si trovasse nei panni di Simone Inzaghi - quei restanti 3/4 di squadra da lui vaneggiata, avendo poco più di 8 giocatori a disposizione: solo un '4-3 e basta'? Dunque senza l'intero reparto offensivo? Cosa ne verrebbe fuori, un line up ibrido, dunque impresentabile perché a metà tra il gruppo dei protagonisti di una famosa pellicola di Quentin Tarantino (The hateful eight) e un rapper nostrano (Sfera Ebbasta)?
Tanto - si dirà - da quelle parti sarebbero abituati a convivere con certe 'privazioni'... Purché non lo si rinfacci ad AdL...
Fatto sta che il tecnico salentino parrebbe confermarsi più ferrato sui moniti e sui proverbi che non con certa matematica elementare... Per rendersene conto, basterebbe solo mettere insieme alcune sue recenti uscite dialettiche apparse, però, più stantìe che 'perle di saggezza'. Tra le altre: "Sono parole che le porta via il vento", "Qualcuno ha voluto la bicicletta e adesso deve pedalare", "A Napoli si dice: ca' nisciun è fess', no?", "Stiamo parlando del nulla cosmico", "Il secondo è "il primo dei perdenti", ecc.. Ma un 'ossessionato dalla vittoria' come Antonio Conte potrebbe pure ergersi, spudoratamente, a jettatore dei nerazzurri: magari ammonendoli - in un giorno che nessun interista pronosticherà mai - che "Chi troppo vuole, nulla stringe". Facciamola breve, allora: "Avimmo capito, Antò! Siente a nnuje: l'invidia è 'na mala bestia. Vedi 'e curartela!"
(chiedo scusa ai partenopei per l'uso approssimativo della loro lingua, non certo dialetto...).
Si diceva all'inizio dell'arbitro Abisso che, in termini di temuti disastri, ha pienamente rispettato le attese... L'unica fortuna - non solo nerazzurra - è stata che la sua ineguatezza non ha inficiato la netta superiorità dell'Inter sui ducali. Mai vista una direzione arbitrale con un fischietto che non solo si è visto revocare dalla VAR entrambi i rigori concessi, ma che è stato anche costretto - in 5 occasioni malcontate - a far riprendere il gioco scodellando la palla: gli è capitato infatti di transitare spesso dove non avrebbe dovuto. 'Giusto' sulla traiettoria della stessa 'scassando i cabbasisi' ai giocatori in campo, come avrebbe scritto di lui il suo corregionale Andrea Camilleri...
Ma la catastrofica direzione di Abisso in Inter-Parma avrebbe comunque sortito qualche effetto positivo, non essendo stata ignorata da taluni interessati osservatori. Pare infatti che dei fantomatici emissari provenienti da Atlantide - in apposita trasferta a San Siro - si siano convinti di aver finalmente trovato in Abisso il fischietto giusto. L'arbitro siciliano si sarebbe proprio guadagnato - a pieno titolo - il diritto di dirigere l'atteso derby delle depressioni marine fra la squadra della Fossa delle Marianne (a 11 mila metri di profondità) e la rivale della Fossa subglaciale di Bentley (ad "appena" -2.555 m). A quelle profondità l'assenza totale di luce 'agevolerebbe' ulteriormente il lavoro del Sig. Rosario che già non vede (quasi) un'emerita ceppa in pieno giorno: figurarsi dopo il crepuscolo! Quanto meno, arbitrare nell'oscurità di 11 km in fondo al mare - trovandosi in un habitat per lui 'naturale' - renderebbe forse superfluo appellarsi ad ogni altro alibi per (provare a) giustificare le sue scadenti direzioni...
In aggiunta, solo Abisso - abituato a certe pressioni della critica... - sarebbe in grado di resistere a quella "idrostatica di 1064 atmosfere (specifica della prima delle 2 depressioni citate, nda), cioè 1064 volte superiore a quella che noi subiamo sulla superficie terrestre a livello del mare" (cit.).
Chiusa la doverosa gag sul parvenu Abisso - nel senso di aver "dovuto saltare" i nerazzurri, da quel Fiorentina-Inter 3-3 del 2019, una prima volta per 26 mesi, una seconda per 29 ed 'appena' 14 mesi prima di venerdì... - tocca ora 'fustigare' certi elargitori piemontesi di fuffa giornalistica. Quella redazione, la solita, si era spesa, alla vigilia di Inter-Parma, con l'abituale prosa acida infarcita di babau, spauracchi e trappole ducali assortite. Altri cronisti - più sobri, ma non meno appassionati, tipo i giornalisti della Redazione di FcInterNews - avevano offerto invece un'efficace sintesi limitandosi alla mera cronaca, dunque argomentando di un "Parma considerato un avversario insidioso (...) che si esalta con le big: vittorie con Lazio e Milan, pari con la Juve a Torino (...) e che, peraltro, a Milano non perde(va) in campionato addirittura dal 2013".
Non paghi, quelli di Tuttosport (tanto per dichiarare esplicitamente i destinatari della critica, se già non si fosse capito...) si son presi parecchio avanti. Replicando, negli stessi titoli di venerdì, quell'etichetta "trappola" - ma dev'essere una sorta di sostantivo-ciclostile... - addossata anche all'ultimo rivale (il River Plate) dei nerazzurri nelle 3 gare dei gironi eliminatori del Mondiale per Club, in calendario solo il 25-6 giugno 2025. Alla faccia della gufata con congruo anticipo!
Dei nerazzurri, invece, che dire: semplicemente forti (e belli da vedere) più che mai i milanesi. Di quelli in versione bergamasca, altrettanto: bene, bravi, bis! Ci si azzarda, però, a prevedere che prima o poi si sgonfieranno: infatti era successo loro già da febbraio a luglio 2020 (la stagione anomala con l'interruzione del campionato per 3 mesi a causa del Covid) che l'Atalanta avesse messo in fila ben 9 vittorie in Serie A. Ma poi cominciò ad alternare i pareggi ai successi fino a perdere 0-2 in casa, all'ultima giornata, ad opera proprio dei nerazzurri milanesi. AMEN!
Orlando Pan
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