L’Inter a Parma spreca un’occasione ghiotta per allungare in classifica. Complice un black out di mezz’ora nel secondo tempo e un Parma rivoluzionato nella convinzione e nei giocatori da Chivu nella seconda metá di gara.

La partita è aperta sin da subito. Ci sono spazi che entrambe le squadre si vanno a prendere per rendersi pericolose. Il Parma con Bonny defilato a sinistra che rientra sul piede forte. Con Darmian e Bisseck che non riescono a contenerlo nonostante i continui raddoppi. L’Inter sulla sinistra con la catena Dimarco, Mkhitaryan, Bastoni riesce sempre a sfondare e a rendersi pericolosa con cross tagliati in mezzo o cambi di gioco per Darmian che si isola sulla destra e spesso non è seguito da Sohm. Chivu chiede ad Almqvist di sacrificarsi, abbassarsi tanto e coprire la fascia per evitare di soffrire tanto sulla catena di destra. Il Parma gioca di fatto con un 5-3-2 e non con il solito 4-3-3, per riuscire a coprire più campo e tenere gli uomini interisti mettendosi a specchio. L’Inter davanti prova a rendersi pericolosa occupando l’area di rigore con tanti uomini ma spesso manca il raccordo giusto con il centrocampo perché Lautaro fa più fatica del solito a fare il lavoro spalle alla porta di venire incontro e legare il gioco. Il doppio play Asllani - Calha, con il turco in posizione di mezzala, ci mette un po’ a ingranare. Entrambi sono attirati dalla palla e il numero 20 all’inizio non riesce a occupare gli spazi lasciati liberi sulla trequarti. Poi con il passare dei minuti alza la sua posizione e le distanze diventano corrette.

Nel secondo tempo cambia la partita. L’Inter entra in campo svogliata e molle, complice la stanchezza e l’obbligo di dosare le energie. Il Parma invece si scrolla di dosso ogni timore reverenziale e carica a testa bassa. Chivu mette in campo Bernabé e Pellegrino. Passando così ad un doppio centravanti di ruolo con fisicità e aggiungendo tanta qualità sulla trequarti. Con Bonny e Pellegrino entrambi in campo Acerbi entra in difficoltà, spesso preso in mezzo dai due. Il Parma alza il suo raggio d’azione cercando subito i propri attaccanti che fanno la sponda per i centrocampisti che salgono a supporto. Così i ducali, con il cambio di tattica e di atteggiamento, riescono a pareggiare la partita. L’Inter invece non risale più il campo e non riesce ad avere una gestione della palla di qualità. Anche sulle seconde palle i nerazzurri entrano molli e perdono quasi tutti i duelli. Nell’ultimo quarto di gara la bestia ferita prova a ruggire ma ormai è troppo tardi. Pareggio giusto. Ma per fare drammi ci sarà tempo in caso. Non è questo il giorno.

Sezione: Angolo tattico / Data: Dom 06 aprile 2025 alle 11:02
Autore: Riccardo Despali
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