SOMMER 7 - Meritava un risultato diverso, proprio lui che nel primo tempo aveva letteralmente salvato i suoi con interventi pazzeschi, prima di rassegnarsi alle due reti gialloblu nella ripresa. Al 10' ipnotizza Bonny che doveva solo segnare da due passi e con il piede protegge il risultato. Non pago, al 20' si ripete allungandosi come Mr. Fantastic su un rigore in movimento di Man. Preziosa anche un'uscita a inizio secondo tempo.
BISSECK 5,5 - Più protagonista nell'area del Parma rispetto alla sua, con due occasioni nel giro di pochi secondi in avvio di gara. In compenso, le due grandi occasioni dei gialloblu, neutralizzate in modo salvifico da Sommer, nascono dalla sua zona dove non rientra con i tempi giusti o interviene in modo troppo soft. In particolare soffre la verve di Bonny. In difficoltà anche nella ripresa soprattutto quando sfida fisicamente Pellegrino. Sfiora la rete del 3-2 ma manda fuori per se in ottima posizione.
ACERBI 6 - Quando nel primo tempo il Parma crea a sinistra e l'Inter dietro non scala con i tempi giusti, viene suo mlagrado preso in mezzo. Determinante con la punta del piede quando frustra le aspettative di Man che sperava di involarsi verso Sommer dopo un rimpallo favorevole. Proprio con la punta del piede condanna invece Sommer deviando il sinistro di Ondrejka. Tiene in piedi la baracca fin dove può.
BASTONI 6,5 - Spina nel fianco della difesa gialloblu, quando avanza con o senza il pallone diventa una scheggia impazzita a cui i ragazzi di Chivu faticano a porre rimedio. Almqvist lo impegna il giusto, forse meno e lui ne approfitta per aumentare le presenze nerazzurre nella trequarti avversaria o per crossare con il goniometro per la testa di chi ha il buon senso di riempire l'area. Un solo errore da matita blu nel primo tempo che Acerbi corregge prima della verifica. DAL 46' CARLOS AUGUSTO 5,5 - Pronti via e Bernabè prova a mettergli la firma sulla caviglia, per fortuna senza conseguenze. Fatica a entrare in partita anche perché viene a lungo tenuto basso dal pressing del Parma. Quando può salire, lo fa senza lucidità.
DARMIAN 6,5 - Sarà anche una riserva nel significato più classico del termine, eppure trova sempre il modo di essere protagonista. Da quinto di centrocampo non avrà la resistenza di una volta, ma i tempi di inserimento rimangono perfetti: trova la rete del vantaggio e sfiora persino la doppietta su sponda di Thuram. Capovolge le abitudini: efficace in attacco (avvia l'azione dello 0-2 pescando tutto solo Mkhitaryan), un po' in difficoltà dietro dove con Bisseck non sempre oppone la dovuta resistenza a Bonny.
CALHANOGLU 6 - Dai tempi della dicotomia con Brozovic non condivideva dall'inizio il centrocampo con un altro play. Per esigenze tattiche inizia da mezzala destra, anche se l'istinto lo porta a interscambiarsi con Asllani e, seguendo il vento, spostarsi persino a sinistra. Sempre nel vivo del gioco, mette in area palloni invitanti non appena alza la testa e se gli capita calcia in porta dalla distanza. Sangue freddo, qualità e ordine mentale e tattico senza strafare. DAL 65' FRATTESI 6 - Pochi lampi e guizzi degni di cronaca, ma almeno ci mette la cattiveria che altri non hanno e non accetta l'idea di non vincere.
ASLLANI 5,5 - Spodesta dalla cabina di regia il suo boss e lo 'costringe' a spostarsi sulla destra, facendo tesoro dell'opportunità di giocare al suo fianco. Interscambi costanti, anche se tendenzialmente rimane basso per dare equilibrio alla squadra, con le due mezzali che hanno compiti più offensivi. Gioca semplice, ma stavolta in modo saggio perché perdere palloni contro questo Parma può risultare fatale. Nella ripresa torna a essere il giocatore timido che contribuisce poco. DALL'81 ARNAUTOVIC SV.
MKHITARYAN 6,5 - Primo tempo sontuoso, è ovunque e si infila tra le linee scatenando il panico tra le maglie gialloblu. Keita non ha idea di come frenarlo e deve sempre rincorrerlo, Hernani e Valeri non fanno di meglio. Quando si sposta di zona fa saltare la linea del Parma e serve a Thuram un pallone talmente facile da sbattere dentro che il francese prova a complicare per senso della sfida. Nel secondo tempo, superata la fase di sbandamento, cerca di guidare anche i compagni più spaesati aggrappandosi all'esperienza ma senza grandi risultati.
DIMARCO 6,5 - Se fosse un estremista sarebbe ai vertici delle liste della CIA: il suo sinistro è infatti una minaccia per la sicurezza delle difese avversarie. Oltre al pallone che manda in gol Darmian (ma che avrebbe potuto fare la gioia di altri due compagni un attimo prima), spedisce in area con continuità disarmante una marea di palloni invitanti, alti o bassi poco importa. Ottima la collaborazione con Bastoni e Mkhitaryan, con i quali manda in tilt Valeri e Delprato. DAL 59' ZALEWSKI 5,5 - Stavolta il suo ingresso non ha impatto positivo sulla gara. Prova frequenti uno contro uno ma non ottiene quanto sperato. E in difesa soffre più del necessario.
MARTINEZ 5,5 - Al rientro dopo il problema muscolare ricorda a tutti perché con lui in campo è un'altra Inter. I movimenti costanti, il gioco tra le linee e il dialogo qualitativo con i compagi aiutano la squadra nella fluidità di manovra. Peccato per l'errore sotto porta in cui tira addosso a Suzuki invece di raddoppiare come nella naturalità delle cose e per non aver inciso in alcun modo nella ripresa. DAL 65' CORREA 5,5 - Si muove su tutto il fronte offensivo provando la tattica del depistaggio, però l'Inter ha bisogno di concretezza e da lui non la ottiene.
THURAM 6 - Inconsciamente non vuole fare del male alla squadra della sua città natale, quella che ha imparato a tifare dall'inizio. Altrimenti non si spiega il modo in cui trova il raddoppio colpendo nel modo peggiore un pallone che Mkhitaryan gli aveva apparecchiato perfettamente. Un gollonzo in piena regola, che ripaga il francese della sponda sprecata poco prima da Darmian. Meglio decisamente nel primo tempo, quando almeno fa sentire la propria presenza ai difensori avversari.
ALL. INZAGHI (FARRIS) 5,5 - Partita vista e rivista, ormai non ci si sorprende più: primo tempo spumeggiante, ripresa con i remi in barca. E le sostituzioni peggiorano la situazione invece di migliorarla. Soprattutto a sinistra i nerazzurri smettono di fare male e fino al pareggio dei gialloblu sembrano letteralmente assopiti. Inutile l'abbozzo di reazione nel finale, il Parma controlla bene. A furia di tornare così in campo dopo l'intervallo prima o poi i punti si perdono.
PARMA: Suzuki 6,5, Delprato 6, Vogliacco 6, Valenti 6, Valeri 6, Keita 5,5, Hernani 6 (dal 46' Bernabè 7), Sohm 5,5 (dal 54' Ondrejka 7), Almqvist 5,5 (dal 46' Leoni 6,5), Bonny 7 (dal 78' Camara sv), Man 5,5 (dal 46' Pellegrino 6,5). All. Chivu 7
ARBITRO: DOVERI 6 - Se la cava senza particolari patemi, valutando bene gli episodi importanti. Grazia Valenti che colpisce duramente Asllani, non può esimersi dall'ammonire Almqvist che abbatte Bastoni e Dimaerco che arriva tardi su Delprato. Vede bene su un intervento di Mkhitaryan in area per cui il Parma chiede rigore: non c'è nulla. Nega all'Inter una punizione dal lato corto allo scadere, forse l'ultima occasione.
ASSISTENTI: Lo Cicero 6 - Di Gioia 6
VAR: Mariani 6
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