In Inter-Como si sviluppa una marcata dicotomia da caso studio. C’è un prima e un dopo. Lo spartiacque tra i due mondi è il duplice fischio di fine primo tempo. Alla fine i nerazzurri portano a casa 3 punti sudatissimi e meritati. 

 L’inizio aggressivo e ordinato uomo su uomo del Como mette sorprende l’Inter e la mette in difficoltà. Gli uomini di Fabregas optano per una pressione forte a tutto campo sul giro palla nerazzurro, bloccando facili linee di passaggio e aggredendo uomo su uomo con Paz e Strefezza che giocano in supporto di Belotti e accorciano sui braccetti Bisseck e Carlos Augusto in fase di non possesso. L’Inter prova a costruire a 4 da dietro con uno dei 3 centrocampisti che a turno si abbassa al fianco di Bastoni in posizione centrale per avviare la manovra ma a turno uno dei due centrocampisti centrali del Como Da Cunha e Sergi Roberto si alzano e lo seguono schermando le linee di passaggio. Il risultato di questa pressione del Como è che l’Inter gira la palla in modo lento e impreciso e non riesce a farla arrivare con velocità e precisione a Lautaro e Thuram che sono mangiati dalla linea a 3 di difesa avversaria. Anche gli esterni Dimarco e Dumfries sono raddoppiati e guardati a vista da Fadera e Van Der Brembt e non riescono mai ad andare sul fondo. In fase di possesso il Como prova a proporre qualcosa soprattutto dalla fascia sinistra con Fadera e Nico Paz spesso vicini che si cercano e Belotti che prova a fare da sponda per gli inserimenti.

Nel secondo tempo la musica cambia radicalmente. L’Inter aggredisce la partita e il Como con ferocia e determinazione. Il giro palla torna veloce e pulito grazie a Calhanoglu che gioca a due tocchi e Mkhitaryan che riesce a spezzare la linea di centrocampo con le sue solite incursioni palla al piede. Dumfries sulla destra comincia a giocare più alto per stressare la linea di difesa comasca e Carlos Augusto si sgancia dalla linea per supportare centrocampo e attacco con una attitudine incredibile. Il brasiliano è il primo a riversarsi in attacco per riempire l’area e il primo a tornare in difesa a proteggere Sommer. Da campione il suo intervento in extremis su Goldaniga. Thuram alza il livello delle giocate attirando su di sé raddoppi di marcatura o addirittura tre uomini, riuscendo sempre a districarsi uscendo pulito dalla pressione e creando superiorità numerica. Il Como cala nel pressing a tuttocampo e con la palla diventa impreciso e lento, preferendo lasciare l’inerzia e il possesso totalmente in mano nerazzurra. Ma la squadra di Fabregas con qualche ripartenza sempre grazie a Paz e Fadera riesce a mettere in apprensione l’Inter. Lo stacco imperiale di Carlos e il gol capolavoro di Thuram regalano un buon Natale alla famiglia nerazzurra.

Riccardo Despali

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Sezione: Angolo tattico / Data: Mar 24 dicembre 2024 alle 13:10
Autore: Redazione FcInterNews.it
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