Ormai le delusioni in questa stagione, in casa Inter, abbondano. L'ultima sabato sera al 'Franchi' di Firenze contro una Fiorentina per nulla irresistibile, agevolata dall'atteggiamento inconcepibile dei nerazzurri. Riviviamo la partita nel consueto appuntamento con 'Da Zero a Dieci':
ZERO - Il voto che merita l'Inter vista nel secondo tempo per approccio, organizzazione tattica e reattività agli eventi sfavorevoli. Il modo in cui i giocatori in campo hanno interpretato la ripresa ricordava molto l'approssimazione di un gruppo di ragazzi che si vede il sabato pomeriggio per giocare insieme per la prima volta a calcetto. Inspiegabile come, dopo aver evitato il pareggio sul rigore calciato malissimo da Federico Bernardeschi, la squadra di Pioli abbia aperto il fianco alle maramalderie viola subendo una pesante lezione.
UNO - Sabato sera Samir Handanovic, che negli anni si è costruito una nomea più che meritata di pararigori, ha neutralizzato il primo penalty calciatogli contro in questo campionato (su 5 totali), replicando quanto fatto in Europa League a Southampton (inutile anche in quella occasione).
DUE - Ivan Perisic è il secondo giocatore dell'Inter a raggiungere la doppia cifra di reti in campionato (10 con quello di ieri sera). L'ultima volta in cui il croato ha raggiunto la doppia cifra è stato nel 2013/14, in Bundesliga, con la maglia del Wolfsburg. Il lato negativo è che l'Inter porta al traguardo delle 10 reti il suo secondo giocatore solo a 5 giornate dalla fine del campionato, demandando quasi tutta la responsabilità di questo compito al solo Icardi.
TRE - Ovviamente, la tripletta di Mauro Icardi, la seconda in questo campionato che però, per la prima volta nella storia dell'Inter, si accompagna a una sconfitta. L'attaccante argentino ha raggiunto quota 24 nella classifica marcatori in una delle serate peggiori dal punto di vista del collettivo. Inutile la sua doppietta nei minuti finali, servita solo a impaurire la tifoseria locale. Se c'è qualcosa di cui consolarsi, dopo una serata del genere, sono le statistiche del centravanti nerazzurro che stabilisce il suo record in carriera nel massimo campionato. A 24 anni, non male.
QUATTRO - Era da quattro anni, esattamente dal maggio 2013, che l'Inter non subiva ben 5 reti in campionato. In quell'occasione al Meazza si presentò l'Udinese, ultima giornata di campionato ed epilogo della travagliata gestione di Andrea Stramaccioni, che si sarebbe conclusa pochi giorni dopo. I friulani s'imposero tra i fischi dei tifosi interisti con un eloquente 2-5.
CINQUE - Come i risultati 'inutili' dell'Inter consecutivi. Sembra incredibile, ma dopo la scorpacciata contro l'Atalanta, un 7-1 che sembrava aprire le porte a un finale di stagione in crescendo e ricco di soddisfazioni, la squadra si è letteralmente sciolta e non ha più assaporato la gioia dei tre punti per 5 partite consecutive, compreso il derby della clamorosa rimonta subita nel finale. Un chiaro ed evidente segnale del crollo mentale della squadra.
SEI - I minuti in cui l'Inter ha ribaltato la partita nel primo tempo, esattamente dal 28' al 34' quando prima Ivan Perisic su assist di Antonio Candreva, quindi Mauro Icardi sfruttando la verticalizzazione di Joao Mario, hanno replicato alla rete di Matias Vecino illudendo i tifosi interisti.
SETTE - Nelle ultime 6 partite, i gol di Mauro Icardi sono 7, ma solamente 3 di questi hanno portato alla vittoria (contro l'Atalanta). Il bottino si completa con il punto strappato nel derby. L'attaccante ha sì raggiunto quota 24 reti in campionato, ma nell'economia della squadra è giusto anche sottolineare quanti di questi hanno portato punti in classifica.
OTTO - I minuti in cui la Fiorentina ha praticamente chiuso la partita. Tra il 62' (pareggio di Davide Astori) e l'80' (a segno Matias Vecino e Khouma Babacar) i viola hanno tramortito con tre ganci in faccia la difesa dell'Inter, portandosi da una situazione di svantaggio a un +2 nel punteggio. Certificazione di uno stato mentale nerazzurro ingiustificabile.
NOVE - I tiri in porta della Fiorentina, più del doppio di quelli concessi in stagione in media dall'Inter sotto la gestione Pioli. Di solito da quando l'allenatore parmigiano ha sostituito Frank de Boer sulla panchina nerazzurra, la sua squadra ha mostrato una maggiore organizzazione difensiva concedendo in media solo 4,5 tiri all'avversario. Ultimamente, però, sono stati sufficienti per togliere punti ai nerazzurri. Sabato tante, troppe occasioni per la Fiorentina in una serata che ancora non trova spiegazioni.
DIECI - Il numero di tiri totali dell'Inter: 4 reti messe a segno contro Tatarusanu con dieci tentativi, tra dentro lo specchio e fuori. Questo dato conferma che il potenziale offensivo c'è, eccome, ma in difesa si tende a sprecare quanto l'attacco riesce a costruire. La partita di Firenze, in tal senso, è emblematica.
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