Il calcio è lo sport nel quale una squadra nona in classifica si sente in paradiso perché vince un derby di coppa e l'altra prima e in semifinale di Champions all'improvviso si scopre fragile.

"L’eventuale Coppa Italia sarebbe solo la seconda foglia di fico - scrive la Gazzetta dello Sport sui rossoneri -. Eliminato in Champions League ai playoff, a 20 punti dalla vetta in campionato, fuori dalla zona Euro: un club che si chiama Milan non può considerare positiva una stagione del genere. Ma, se non altro, la Coppa Italia può garantirle l’Europa League e ha già la certezza di giocare anche la prossima Supercoppa italiana".

E l'Inter? Zero derby vinti su cinque dopo le vittorie consecutive degli anni passati. "Il Milan è stato il verme nella sua mela: le ha negato due trofei e le ha tolto 4 punti in campionato che alla fine peseranno - si legge -. In 5 stracittadine su 5, i nerazzurri non hanno mai tirato fuori la loro versione migliore, a cominciare dalla cattiveria agonistica, che in un derby è di rigore. Da psicanalisi. Anche ieri errori di incomprensibile leggerezza sui gol. Neppure l’ombra della squadra esperta e spietata di Monaco. Il simbolo è stato l’esterno destro di Lautaro: all’Allianz finì all’incrocio, qui in tribuna. Si sapeva che la stanchezza prima o poi avrebbe potuto azzannare l’Inter impegnata su tre fronti. È successo dopo l’impresa col Bayern. E ora l’incubo che tutto possa svanire come dopo la mezzanotte di Cenerentola. Dal sogno del Triplete alle mani vuote. Lautaro, Barella, Dimarco, Mkhitaryan e tante colonne ieri sono apparse irriconoscibili, svuotate. Il turnover necessario non ha pagato: disastrosi Taremi e Asllani. Dopo la sconfitta di Bologna, l’Inter, stanca e avvilita dal derby, domenica, dovrà trascinarsi oltre la Roma, senza Bastoni e Micki, per non essere scavalcata dal Napoli. E poi volare dal Barcellona che corre a mille per tenere vivo il sogno Champions. Non sarà facile, ma Inzaghi ha in casa riserve morali e tecniche per un lieto fine. Ora dovrà imporsi il miracolo di rialzarsi, perché i due bersagli grossi, campionato e Champions sono ancora in gioco. Il Milan, che li ha già persi da tempo, si trova improvvisamente felice. Il calcio resta questa cosa qui, insondabile e, perciò, meravigliosa".

Sezione: Focus / Data: Gio 24 aprile 2025 alle 08:14 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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