La rabbia per la sconfitta e per il senso di colpa di aver fallito diverse palle-gol. Un'ira sfogata a fine partita ancora in campo, ma proprio davanti alle telecamere per Lautaro Martinez, accusato un po' a caso di aver bestemmiato.

Detto che è tutto da dimostrare la ricostruzione fatta da qualcuno che, evidentemente, avrebbe piacere a vedere l'Inter privata del suo capitano, oggi la Gazzetta dello Sport ricorda come non basti il labiale per squalificare un calciatore.

"Nonostante il Codice di Giustizia Sportiva, all’articolo 37, preveda sanzioni («In caso di utilizzo di espressione blasfema, in occasione o durante la gara, è inflitta ai calciatori e ai tecnici, la sanzione minima della squalifica di una giornata»), non sarà squalificato. Il motivo? Manca l’audio e senza quello, per giurisprudenza sportiva ormai pacifica, manca la certezza assoluta del fatto (in particolare su «dio» e «zio»)".

Sezione: Focus / Data: Mar 18 febbraio 2025 alle 08:42 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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