Parlando dall'Aula Magna di Coverciano per la conferenza stampa di fine stagione della classe arbitrale, Gianluca Rocchi, responsabile della CAN, ha toccato tra i vari temi anche quello degli episodi di razzismo avvenuti durante il campionato di Serie A appena concluso: "Era stato una delle cose sulle quali stare attenti, abbiamo avuto un caso, quello di Mike Maignan a Udine in cui Fabio Maresca era stato bravissimo. E sì, anche Francesco Acerbi con Juan Jesus ma parlo di rapporti tra il pubblico e i calciatori. Questo vuol dire che il pubblico come prima cosa si è comportato meglio e che, se stimolate, sul tema le persone danno risposte. Noi vorremmo avere zero casi, non uno, però possiamo farci un applauso tutti, come sistema calcio”. Rocchi parla anche della grande novità 'Open VAR', il format di DAZN dove sono stati proposti gli audio dei colloqui VAR-arbitro: “Per me è stato un lavoro molto, molto faticoso, lo dico sinceramente. Ci siamo dovuti reinventare un lavoro che non è il nostro: vi garantisco che andare davanti a una tv non è proprio semplice. Ha avuto un grande vantaggio, ci ha costretti a lavorare ancora di più sulla comunicazione. Uno sforzo che avevamo chiesto e al quale abbiamo avuto ottime risposte: le comunicazioni audio sono pulite e sono come sono, non ne abbiamo tagliata mezza. Come esperienza è stata molto bella e ha permesso agli arbitri di far capire come lavoriamo, fuori dal nostro mondo. L’obiettivo è avere un campionato che sia più corretto possibile. Dei cinque macro-obiettivi che ci siamo posti, uno non è stato raggiunto e siamo lontani. Gli altri sono o raggiunti o in raggiungimento”.

L'ex arbitro internazionale ha poi rivelato di aver fatto i complimenti alla sua squadra: "Abbiamo fischiato un po’ di più, ma ho detto ai ragazzi che hanno fatto benissimo perché nelle ultime giornate si è registrato un abbassamento drastico del tempo di gioco nche sui rigori non abbiamo avuto grandissime problematiche, se si esclude l’episodio di Juventus-Bologna col rigore su Dan Ndoye non fischiato. Gli interventi VAR sono stati meno dell’anno scorso ma possiamo fare meglio, ci sono state giornate con 9 interventi e non è un bel messaggio. Il mio obiettivo è mandare in campo ragazzi che arbitrino senza l’utilizzo del VAR o comunque più parsimoniosa. Come media siamo cresciuti e questo non mi fa contento. Sta a noi rimettere la barra dritta. Devono decidere in campo, il paracadute del VAR non è per gli arbitri, bensì per le squadre e per i tifosi. L’arbitro deve pensare a non sbagliare, altrimenti non fa l’arbitro. Abbiamo riparato al 92% degli errori, ma mi chiedo come faceste a sopportare tanti errori…". Poi Rocchi fa un riferimento ben preciso: "Penso a Inter-Verona", ovvero la partita del presunto fallo di Alessandro Bastoni su Thomas Henry nell’azione del gol vittoria per i nerazzurri in pieno recupero: "Era un episodio importante per un mancato intervento VAR ma forse 15 anni fa sarebbe stato un episodio singolo sul campo, senza il peso specifico che c’è oggi. Non siamo sempre contenti di conferme dopo revisioni dal campo, significherebbe che il VAR è mancato in qualcosa nel suo percorso decisionale”.

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Sezione: Focus / Data: Mar 04 giugno 2024 alle 13:40 / Fonte: TMW
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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