Lungo intervento di Ezio Maria Simonelli, numero uno della Lega Serie A, ai microfoni di Radio Anch'io Lo Sport. Tanti i temi trattati.

Juventus-Inter.
"Lo spettacolo è stato molto bello, un match molto avvincente e uno spettacolo che lo Stadium riesce ad offrire. Testimonia che il nostro è un campionato combattuto, con tre squadre che si giocano lo scudetto e una media di 31mila spettatori a partita, la più alta degli ultimi dieci anni nonostante purtroppo non abbiamo gli stadi più adeguati".

La conflittualità in Lega.
"Della conflittualità non vorrei più parlare perché è stata ampiamente superata. Quando sono stato eletto avevo 14 club dalla mia parte e tutte le proprietà straniere, che cercavano un profilo vicino al mio. Abbiamo trovato un'unità che da tempo non c'era in Lega. Tutte le delibere sono passate all'unanimità. Spero sia prodromico a un periodo di serenità".

Il tema degli stadi italiani.
"Il problema degli stadi è da risolvere prima di ogni altra cosa. Sono felice che il ministro Abodi la pensi come me sulla necessità di un commissario unico. Mi auguro entro febbraio di averlo, sarebbe molto utile per svecchiare il panorama. Abbiamo stadi con un'età media di 66 anni. Le esigenze allora erano ben diverse". 

I calendari intasati.
"L'intasamento del calendario è un problema per squadre e allenatori, ma non dipende dalla Lega. Le manifestazioni organizzate da altre sono sicuramente avvincenti, richiamano tanti tifosi ma portano un inconveniente. Serie A con 18 squadre? E' un argomento di ampio respiro, riguarda il futuro di tante squadre e su cui decide la sovranità dell'assemblea. Qualche presidente vorrebbe fare provocatoriamente un campionato a 8... C'è un tema perché vorrebbe dire quattro partite in meno, ma sarebbe meno rappresentativo di tutta Italia. Oggi rappresentiamo bene lo Stivale. Molti degli altri campionati top sono a 20".

Il format della Supercoppa Italiana.
"Le finali giocate all'estero hanno lo scopo di aumentare la fan base, la visibilità del nostro calcio, producendo più ricavi. Una gara in più porta più difficoltà, ma il format con la semifinale ci dà la possibilità di far conoscere quattro squadre top. Ragioniamo sempre su cosa fare per l'anno successivo. Abbiamo ancora due edizioni da disputare in Arabia".

Le modifiche al Var.
"Il giudizio sul Var credo non possa che essere positivo come tutte quelle che aiutano a migliorare la trasparenza. Come tutte le tecnologie vanno adattate al pensiero dell'uomo. In alcune cose non funziona bene, faccio riferimento all'espulsione di Tomori con l'Empoli. Non dipende però da noi, dipende dall'Ifab. Il 1° marzo ci sarà una riunione dell'Ifab e mi auguro che certi errori possano far migliorare le cose. Var a chiamata? Per me sarebbe un'evoluzione positiva, non abbiamo avuto modo di confrontarci in assemblea ma penso che molti presidenti la pensino così".

L'avvio del prossimo campionato.
"Con buona probabilità si comincerà il 23-24 agosto. Non abbiamo fissato la data, ma al 99% si comincerà quel weekend".

La diversità di fatturato della Premier League.
"La Premier League è irraggiungibile, fattura oltre 4 miliardi di euro l'anno e noi siamo a 1-1,3 miliardi. Nel calcio non c'è una formula matematica ma spesso vince chi incassa di più. Siamo stati molto aiutati dal Decreto Crescita, che dava sgravi alle società. Non avendo quei benefici fiscali stiamo perdendo competitività. Mi auguro che il governo ne prenda consapevolezza e trovi dei meccanismi per attrarre i campioni, perché questo vorrebbe dire avere risultati sportivi".

Sezione: Focus / Data: Lun 17 febbraio 2025 alle 10:06
Autore: FcInterNews Redazione
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