Scusate il ritardo. Una decina di mesi fa Piotr Zielinski ha sposato la causa nerazzurra, salutando a malincuore Napoli per affrontare un nuovo step della sua carriera. Il polacco, arrivato a Milano a parametro zero, è stato subito etichettato come un gran colpo di mercato per l'Inter, che a 30 anni avrebbe consegnato a Simone Inzaghi un centrocampista esperto, di livello internazionale e perfetto per la filosofia di gioco della squadra. Un'ottima alternativa a Henrikh Mkhitaryan, in altre parole. 

Arrivato sin dal primo giorno ad Appiano Gentile per la preparazione atletica, ha potuto così capire da subito cosa ci si aspettasse da lui e ciò a cui sarebbe andato incontro. Ma nonostante le grandi aspettative il classe '94 ha faticato a ingranare, complice anche un problema muscolare che gli ha impedito di essere protagonista a inizio campionato e gli ha fatto perdere qualcosa dal punto di vista della condizione atletica. A questo si aggiunge, causa un carattere mite e un po' timido, qualche difficoltà a entrare negli schemi ben rodati della squadra, prevedibile per chi arriva e deve iniziare tutto da zero.

Il primo vero Zielinski lo si è visto però in un impegno significativo, all'Ethihad Stadium, contro il Manchester City. Prestazione di alto profilo in una serata deluxe, contro un avversario non certo in difficoltà come lo è oggi. Era il 18 settembre e da quel momento il polacco è diventato il titolare di Champions League, partendo dall'inizio sempre salvo che a Berna, visto che pochi giorni dopo Inzaghi lo avrebbe schierato titolare contro la Juventus. Partita, questa, che lo ha visto grande protagonista con una doppietta dal dischetto,, alla prima da regista al posto dell'infortunato Hakan Calhanoglu.

Alternativa di lusso dalla panchina in campionato (tranne che contro il Venezia), prima scelta in Europa (tranne che contro lo Young Boys): così un po' alla volta l'ex Napoli si è inserito perfettamente in questa Inter, scrollandosi di dosso la timidezza e la sensazione di essere fuori posto, iniziando così a mostrare il suo calcio. Quell'espressione di talento e tecnica di base unita a intelligenza tattica che lo hanno a lungo tenuto sotto i riflettori delle grandi d'Europa. Ieri contro l'Udinese un'altra dimostrazione del valore di questo giocatore, capace di incantare senza mai essere superfluo quando è in serata di grazia. Finte di corpo, dribbling, pallone incollato al piede, giocate di prima e senso di posizionamento sempre più efficace e in linea con le aspettative del proprio allenatore.

Oggi Ziello non è più quel giocatore che faticava a capire cosa ci si attendesse da lui o che non riusciva a rendere sul campo come avrebbe voluto anche per pochi minuti. Oggi il polacco è una risorsa enorme a tutti gli effetti per l'Inter, che alla lunga permetterà una gestione migliore di Mkhitaryan ma anche di Calhanoglu, vista l'attitudine a destreggiarsi anche da regista anche se c'è da migliorare sul filtro sotto questo aspetto. Così come bisogna dare di più in fase realizzativa, perché uno con i suoi piedi deve centrare la porta più spesso.

La crescita rispetto ai primi mesi è evidente, chi già lo definiva un pesce fuor d'acqua oggi si è potuto ricredere e i tifosi interisti, ormai dal palato fino, possono apprezzare la qualità in entrambi i piedi di questo centrocampista tuttofare, che a 30 anni si è rimesso in gioco accettando una grande sfida: vincere lo Scudetto anche con l'Inter, dopo quello storico di Napoli. E magari ambire a qualcosa di più grande in Europa, lui che in Champions League è sempre in prima linea.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 20 dicembre 2024 alle 14:07
Autore: Redazione FcInterNews.it
vedi letture
Print