Una notte da eroi, un secondo tempo da campioni. L’Inter si riscopre un po’ Pazza in una partita da cuori forti dove a comandare sono le emozioni: lo sconforto dopo un primo tempo disastroso, l’entusiasmo di una rimonta sconfinata che riaccende San Siro e consegna la squadra di Conte alla storia. L’Inter non perde un derby da quattro anni e negli ultimi due, ha solo vinto. Come l’anno scorso, la gara di ritorno è finita 3-2: la coincidenza delle due stracittadine è che in entrambi i casi furono vittorie di squadra. Da un lato per sopperire alla mancanza di Icardi, ieri sera per far a meno degli assenti e per cancellare 45’ orribili. Missione compiuta, in un weekend strano: con la Juventus sconfitta a Verona e la Lazio che scalpita ad un solo punto di distanza, sarebbe stato delittuoso non aprofittarne. Nella Notte degli Oscar, un omaggio a Sergio Leone: il Triello continua. 

GOODFELLAS - Un tempo c’erano gli Angeli dalla faccia sporca, a Milano sta nascendo un altro nucleo di giocatori di culto attorno al pilastro con la maglia numero nove, Romelu Lukaku. Un giocatore pazzesco che non ha mai smesso di crederci, anche quando la notte s’è fatta più buia: è una sua sgroppata che a metà primo tempo ha provato a scuotere l’Inter, ma il cross in mezzo è stato sciupato da Vecino che ha calciato in pancia a Donnaruma. Nella ripresa, lotta su ogni pallone e carica la resistenza, cerca i compagni con lo sguardo e guida con l’esempio: il gol con cui, per la seconda volta, svetta di testa sull’inerme difensore del Milan è la certificazione dello strapotere con cui si è preso Milano. C’è un nuovo Re in città, si chiama Lukaku - e la sua esultanza con lo sventolio della maglia attaccata alla bandiera, è già leggenda.

L’URLO DI BROZO, LA CLASSE DI STEF - Era la sua prima da Capitano e non poteva essere più speciale. Marcelo Brozovic rientra nella cerchia di giocatori d’élite di cui può disporre Antonio Conte. E se nel primo tempo soffre la marcatura a uomo del Milan, nella ripresa spezza l’incantesimo con un gol magnifico, di quelli che ha avuto sempre difficoltà a realizzare con la maglia dell’Inter. Una rete pesantissima che trascina i suoi verso l’impresa: Vecino arremba su imbeccata di Sanchez, poi alla porta del destino bussa l’Olandese Volante che, come l’anno scorso, chiude i giochi e consegna all’Inter le chiavi della città per il quarto derby consecutivo. Stefan De Vrij è per distacco il miglior difensore della Serie A, sta giocando una stagione semplicemente mostruosa: non soffre particolarmente Ibra (infatti i due gol del Milan arrivano quando in marcatura sullo svedese ci sono Skriniar e Godin) e salva due gol nel momento in cui la baracca sembra crollare. Se nel basket negli ultimi anni ha dominato Steph Curry, per un gioco di lettere a Milano c’è un altro Stef che domina e che, come l'Impero in quel vecchio film ambientato in una galassia lontana lontana, colpisce ancora. 

A MENTE LUCIDA - Smaltita la sbornia per una vittoria leggendaria, ci sono sicuramente tanti spunti nella gara che serviranno ad Antonio Conte nel proseguo della stagione. L’Inter ha giocato il peggior primo tempo dell’intera stagione, 45 minuti in cui non è mai riuscita a fare più di tre passaggi consecutivi. Godin e Skriniar erano nulli in fase d’impostazione e Brozovic marcato da Chalanoglu era diventato inoffensivo. Sanchez ha provato a cucire il gioco, ma predicava nel deserto. Lo 0-2 dell’intervallo è stato giusto per quello che si è visto in campo e solo la forza di volontà di un gruppo fantastico - unita ad alcuni aggiustamenti tattici decisi a bocce ferme - ha ribaltato un risultato in maniera inaspettata. Un tempo si era detto, Pazza Inter No More. Conte avrà apprezzato, ma adesso c’è da rimettersi in carreggiata. I nuovi acquisti hanno allargato le rotazioni: Young è di fatto titolare inamovibile di questa squadre, mentre Moses a livello offensivo ha dimostrato di avere qualità da spremere. Eriksen è racchiuso nella punizione da quaranta metri che ha calciato all’incrocio dei pali: l’avesse segnata, l’Italia starebbe inneggiando al capolavoro. Come successe anche a Sneijder, il danese si è fermato all’incrocio. Sarà per la prossima volta, magari già contro il Napoli mercoledì sera - quando si giocherà la semifinale d’andata di Coppa Italia. Poi c’è la Lazio, in trasferta: di fatto, ci si gioca il primato. La corsa continua, l’Inter è tornata a battere un colpo. Pesantissimo. 

VIDEO - DAL BARATRO AL TRIONFO, IL MERAVIGLIOSO DERBY DI TRAMONTANA

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 10 febbraio 2020 alle 08:15
Autore: Marco Lo Prato / Twitter: @marcoloprato
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