Conclusa l'epopea Mourinho, in casa Inter si cerca il nuovo condottiero che possa portare la squadra a stabilizzare il dominio in Italia (comunque già saldo) e soprattutto in Europa. I nomi che vanno per la maggiore in questo periodo sono quelli di Guus Hiddink, Fabio Capello e Pep Guardiola, ma stando alle parole di Moratti, il sostituto di Josè Mourinho è già delineato, almeno nei pensieri del presidente e ci vorrà un po' di tempo prima dell'annuncio. I segnali portano a Fabio Capello: l'ex tecnico di Milan, Real Madrid e Juventus, lunedì scorso a Wembley, ha mostrato una certa apertura nei confronti dell'Inter: "Mi fa piacere che il mio nome venga accostato alle squadre italiane - ha detto il tecnico di Pieris- ma per ora penso solo al Mondiale", come a dire 'Ne parleremo più tardi': una calma, una tranquillità, mostrata anche da Moratti, che vuole ponderare la scelta senza nessuna fretta. 'Sarà un tecnico di livello', diceva il presidente, il giorno dopo Madrid, non ci sarà spazio per le amicizie, escludendo così Sinisa Mihajlovic.

Alberto Cerruti, editorialista de La Gazzetta dello Sport, ha analizzato i motivi che porterebbe Don Fabio alla guida della panchina nerazzurra la prossima stagione. Innanzitutto perché, già negli anni scorsi, ci fu un contatto: era il 2006 e Capello e Moratti stavano sul punto di firmare il contratto, ma lo scandalo Calciopoli fece saltare tutto. Capello andò in Spagna, dove conquistò la sua seconda Liga nel 2007, bissando il successo del 1997. Il tecnico friulano poi accettò la carica di Head Coach della nazionale inglese. E' curioso notare come Capello, accordatosi sempre a stagione in corso con altre squadre, abbia salutato da vincente quella che si apprestava a lasciare, vedi il Milan nel 1996, Campione d'Italia quell'anno. Capello allora aveva già l'accordo con le merengues.

Il secondo motivo è quello del ciclo vincente; Capello è uno specialista in questo. C'è riuscito con il Milan: è stato infatti capace di conquistare ben 4 scudetti (i primi tre in fila, dal 1991 al 1994) con un squadra praticamente 'Sacchiana',  con giocatori che sembravano logori e appagati, e con soli pochi, piccoli innesti. L'ex tecnico del Real Madrid, infatti, diede nuova linfa a questa squadra e la portò a due finali consecutive di Champions League, due perse, nel '93 e '95 ed una vinta, nel 1994. . Figuriamoci se non potrebbe fare meglio all'Inter, una squadra al top delle sue possibilità, che non è affatto nella fase calante del suo ciclo, tutt'altro, siamo solo all'inizio.

Inoltre, il terzo motivo, sarebbe costituito da un fattore personale. Capello accetterebbe così la sfida di allenare ( e vincere) sulla panchina di una grande. Sarebbe la terza, dopo Milan e Juventus. Sarebbe davvero questa la sfida, portare al successo l'Inter di Josè Mourinho, l'Inter del tris , proprio come fece con il Milan nel 1991. Ripetere tutto ciò all'Inter sarebbe davvero Special, proprio come quell'allenatore che, sabato a Madrid, ha eseguito un bellissimo 'Canto del cigno'.

Sezione: News / Data: Mer 26 maggio 2010 alle 10:25 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alberto Casavecchia
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