Inizieranno domani gli interrogatori degli ultras di Inter e Milan arrestati nell’inchiesta della procura di Milano che ha permesso di smantellare i direttive delle curve dello stadio di San Siro. Tra i primi a comparire davanti al gip Domenico Santoro sarà il capo ultrà nerazzurro Andrea Beretta, già detenuto a San Vittore per l’omicidio di Antonio Bellocco. Gli arrestati dell’anello verde devono rispondere, a vario titolo, di associazione per delinquere, con l’aggravante mafiosa, rissa, lesioni ed estorsioni.

Spiega Mirko Perlino, avvocato di Beretta: "Le indagini hanno fatto emergere che non aveva collegamenti con esponenti delle famiglie calabresi, ma si interfacciava solo con Marco Ferdico. Beretta sostiene che con le persone della società addette a trattare con il tifo c’è sempre stato un rapporto trasparente: quando la curva necessitava di più biglietti, come nell’occasione della finale di Champions League a Istanbul, venivano chiesti ma senza minacce o pressioni". Beretta che parlando col suo legale ha spiegato nel dettaglio la sua versione della vicenda: "Era stata fatta una richiesta iniziale ma ce ne sono stati proposti meno della metà. Allora per evitare di lasciare la metà dei tifosi a casa abbiamo detto 'non va nessuno'. Poi invece la società in accordo anche con la Questura è riuscita ad ottenere i 1500 biglietti".

Sezione: News / Data: Mar 01 ottobre 2024 alle 13:32 / Fonte: ADNKronos
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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