Andriy Shevchenko di derby ne ha giocati tanti, ma ora deve accontentarsi e viverli solo da spettatore. La Gazzetta dello Sport raggiunge l'ex attaccante ucraino nel giorno di Milan-Inter: "Una partita aperta, caratterizzata dalla grande intensità. Credo che vedremo due squadre che non si nasconderanno. Che scenderanno in campo per attaccare e non per difendersi. Che cercheranno di proporre il loro gioco e non di distruggere quello dell’avversario. Insomma, io mi aspetto un derby molto spettacolare, in cui forse conteranno più le motivazioni che gli schemi". 

Chi ci arriva più in forma? 
"Il Milan, in Supercoppa, è stato protagonista di una grande rimonta, e questo non va dimenticato. Dallo 0-2 a 3-2, da niente a tutto. Da quel 6 gennaio, però, l’Inter ha fatto vedere più continuità nei risultati e nel gioco. Quindi, se dobbiamo parlare di forma attuale, è chiaro che l’Inter stia meglio. Il ricordo del 6 gennaio, però, se tirato fuori al momento giusto, può colmare la differenza". 

Chi possono essere i giocatori decisivi, da una parte e dall'altra? 
"Ne scelgo due per parte: per il Milan Leao e Maignan, per l'Inter Lautaro e Mkhitaryan. A proposito di quest’ultimo, ha davvero un’intelligenza tattica, e non solo tattica, rara". 

Può pesare il fatto che dopo sei derby vinti di fila, l'Inter abbia perso gli ultimi due? 
"Ripeto, le motivazioni possono fare la differenza in certe partite. Vincere gli ultimi due derby, di cui uno valido per un trofeo, ha permesso al Milan di capire che l’Inter si può battere. Diciamo che i rossoneri, in qualche modo, ha imparato come si può fare ovvero che è necessario mettere in campo un livello altissimo di energia. Sarà fondamentale anche gestire le emozioni nella maniera giusta". 

Sorpreso dal fatto che la Supercoppa sia finita nella bacheca rossonera? 
"Non mi sorprende per nulla. Il Milan, storicamente, anche nei momenti più complicati, è sempre stata una squadra in grado di trovare la reazione giusta".

Quali sono i meriti di Simone Inzaghi? 
"E’ un leader, in tutto e per tutto. Nella gestione del gruppo, ma non solo. Ha dato una continuità pazzesca ai risultati. Ha trasmesso il giusto approccio ai suoi calciatori. Sa come motivare i giocatori e la continuità di questa Inter è impressionante. I numeri sono tutti dalla sua parte: anche contro il Monaco in Champions il dominio è stato totale, e non solo per la superiorità numerica in campo".

Con Lautaro tornato a segnare con continuità, Inter è la favorita per lo scudetto oppure Napoli e Atalanta hanno le stesse chance degli uomini di Inzaghi? 
"Quella per lo scudetto è una lotta bellissima, altamente spettacolare. E lo è anche grazie ai tre allenatori delle squadre che ha citato. Di Simone ho parlato. Antonio Conte, che è un tecnico e una persona speciale, ha fatto rinascere il Napoli. E Gasperini è super: ho guardato un po’ di partite dell’Atalanta e sono rimasto impressionato da come la squadra si esprime, dall’intensità che sa mettere in campo. Non riesco a dire quale sia la favorita tra Napoli, Inter e Atalanta, però mi sembra che la Serie A si stia 'riscaldando' sempre di più. E a goderne sono i tifosi". 

Calhanoglu contro Reijnders, uno dei più bei duelli sarà quello in mezzo al campo?
"Una bella sfida, anche di concetto e di idee. Nel derby l’esperienza conta tanto, e Calhanoglu ce l’ha. Però conta anche la freschezza, e questa Reijnders ce l'ha. Bisogna solo capire da quale delle due parti penderà alla fine la bilancia. Questo solo il campo potrà dircelo".

In ottica Champions League l'Inter va considerata alla pari degli altri top club per la vittoria finale? 
"Perché no? Gioca con qualità e con intensità, è arrivata quarta nel girone e può vincere ogni partita. Contro chiunque. Quindi, ripeto: perché no?".

Qual è stato l’avversario più duro nel derby? 
"Senza ombra di dubbio Javier Zanetti, l’eterno capitano dell’Inter. E, se posso permettermi, vorrei citare i tifosi dell’Inter che ho sempre rispettato – nonostante segnassi sempre nel derby - e che mi hanno sempre rispettato". 

Sezione: Rassegna / Data: Dom 02 febbraio 2025 alle 09:39
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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