L'Inter è in vetta alla classifica da sola; quindi, ci sono solo motivi per gioire in questa tiepida giornata di inizio autunno. Di certo, nessuno per essere nervosi: pertanto, lasciano il tempo che trovano le dichiarazioni di Andrea Agnelli che accusa Moratti di essere, come dire, nervoso, in relazione all'argomento intercettazioni di Calciopoli-bis. Piuttosto, questo turno infrasettimanale ha offerto un altro, se vogliamo ancora più preoccupante, spunto: e al centro di tutto c'è, ancora una volta, la classe arbitrale. O meglio, un assistente arbitrale. Parliamo di Stefano Ayroldi da Molfetta, protagonista in negativo del match del 'Rigamonti' tra Brescia e Roma. E' stato lui, infatti, a indurre l'arbitro Russo all'errore sul contatto in area Mexes-Eder, sanzionato con un rigore francamente inesistente, al quale si è aggiunta anche l'espulsione del francese, che alla vista del cartellino rosso si è infuriato, e non è una metafora, come un toro, inveendo contro tutto e tutti. Una decisione "da ricovero", come da definizione usata da Claudio Ranieri nei commenti post-partita.

Alt, fermiamoci un attimo: Stefano Ayroldi. Non vi dice nulla questo nome? Ma sì, signori, è proprio lui, il guardalinee molfettese che lo scorso anno ne combinò di tutti i colori all'Inter. Gli episodi incriminati li ricordiamo tutti: prima, il fattaccio del finale di partita a Bologna, quando, a risultato ormai acquisito in favore dei nerazzurri, ha tirato fuori dal cilindro una performance indimenticabile, inducendo l'arbitro Rosetti ad espellere Maicon invertendo un semplice 'vai tu' in un consiglio in inglese non propriamente garbato. Passa qualche mese, e zac, ecco una nuova perla: stavolta a Firenze, dove, dopo il pareggio per 2-2 tra Fiorentina e Inter, José Mourinho lo becca in un cenno di esultanza, come fosse felicissimo per il risultato ottenuto dai nerazzurri, e lo affronta a muso duro dicendogli: "Cos'hai da esultare?". Indagini da noi effettuate qualche giorno dopo portarono alla luce il presumibile motivo di quel gesto di giubilo, ovvero la sua fede rossonera.

In quelle occasioni, numerose furono le lamentele da parte interista furono tante, così come tante furono le eco di scherno nei confronti dell'Inter e di Mourinho, 'reo' di essere sempre in cerca di grane, di inquinare l'ambiente calcistico con le sue accuse e provocazioni, e via cantando. Niente è stato fatto per fermarlo in tempo, e così Ayroldi ha avuto modo di completare la sua 'opera' ai Mondiali in Sudafrica, quando non segnala un fuorigioco grande come una casa di Tevez nell'azione che porta l'Argentina in vantaggio sul Messico negli ottavi di finale, con conseguente, triste 'pantomima' con Rosetti, ancora una volta co-protagonista, davanti agli schermi televisivi del mondo intero. Troppo da sopportare per Blatter, che infatti manda a casa entrambi.

Per vedere forse mettere un freno all'anno orribile di Ayroldi, però, abbiamo dovuto aspettare la gara di Brescia della Roma e le conseguenti lamentele della Sensi. Adesso vige il garantismo più assoluto, arrivano le rassicurazioni di Nicchi sulla successiva designazione. Tutto ciò, però, si innesca guarda caso a poco più di 48 ore dalla sfida di sabato tra Roma e Inter. Preferisco commentare il tutto in modo ironico: forse era destino...

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Gio 23 settembre 2010 alle 19:15
Autore: Christian Liotta
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