"Dopo il Bayern, il Barcellona. È la Champions, bellezza, a certe altitudini non si può pretendere di avere la vita facile. Ma l’Inter ha dimostrato di non soffrire di vertigini". Lo scrive stamane Fabio Capello sulla Gazzetta dello Sport.

"La semifinale contro i blaugrana sarà un’altra sfida di altissimo livello, complicata certo, ma non impossibile - avvisa Capello -. La squadra di Flick ha grandissima qualità, individualità importanti e gioca un calcio meno spagnoleggiante che in passato. Il tecnico tedesco ama, infatti, la verticalità più del possesso palla a tutti i costi e pretende dai suoi un pressing asfissiante. Quando perde palla, il Barça ti morde subito le caviglie per riconquistarla. È la sua forza, ma paradossalmente anche l’origine della sua fragilità. Perché se la pressione va a vuoto, in difesa sono tutt’altro che invalicabili".

"Inzaghi prenda di riferimento la gara d’andata con il Dortmund. Il Borussia all’Olimpico di Barcellona ha perso in modo netto nel punteggio, ma ha messo a nudo comunque le debolezze difensive dei padroni di casa - spiega l'ex allenatore di Roma, Juve e Milan -. L’Inter dovrà chiaramente essere più solida dei tedeschi - e di sicuro lo è -, ma potrà prendere spunto dal modo di ripartire dei gialloneri. Il segreto, come detto, è superare la linea di pressione: gli spazi poi ci saranno e Lautaro e Thuram dovranno essere bravi a sfruttarli. Non solo, evitare di far recuperare palla subito al Barça limiterebbe anche la pericolosità dei tre fenomeni là davanti, Yamal, Lewandowski e Raphinha".

Infine Capello mette in luce anche un altro dettaglio da non sottovalutare. "Per l’Inter poi può essere un vantaggio giocare la prima delle due partite a Barcellona, per giunta al Montjuic e non al Camp Nou. Perché? Io credo gli uomini di Inzaghi possano approcciare meglio a livello di attenzione e libertà di testa con la prima in trasferta. Un po’ come successo proprio contro il Bayern. E poi contare sulla spinta di San Siro nei 90’ decisivi per la qualificazione".

Sezione: Copertina / Data: Ven 18 aprile 2025 alle 10:48 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni
vedi letture
Print