L'apertura di un fascicolo sulla bestemmia di Lautaro Martinez, con annesso ritrovamento dell'audio, ha creato polemiche anche per via di alcuni precedenti passati in archivio senza lo stesso eco mediatico. Uno è legato allo juventino Andrea Cambiaso, pizzicato in un video mentre bestemmia nel match d'andata contro l'Inter dello scorso 27 ottobre.

Anche in quel caso il labiale del giocatore rivelava una frase blasfema, ma senza audio il Giudice Sportivo non era potuto intervenire squalificandolo per una giornata. Stessa cosa accaduta la passata stagione a Cristante in Roma-Juve e stessa procedura inizialmente seguita per il capitano dell'Inter: se non c'è l'audio, non può esserci squalifica. E allora che cosa è successo per far prendere al caso dell'interista una strada diversa? Se lo chiede La Gazzetta dello Sport, che poi spiega. "Da quanto ricostruito la Procura federale ha avviato l'indagine dopo una denuncia di terzi (si parla di un'associazione di tifosi juventini), a cui erano allegati dei video con l'audio della tanto discussa bestemmia - si legge -. In casi come questo la Procura Figc ha l'obbligo di aprire un procedimento, per accertare se i video siano reali e non fake (con i programmi di intelligenza artificiale di oggi, non è un'ipotesi così remota) e dunque se sia stato commesso un illecito. La differenza sostanziale con la vicenda Cambiaso è proprio qui: nel caso dello juventino la Procura non ha ricevuto denunce e, come sempre accaduto, non aveva quindi aperto indagini".

Per quanto riguarda Lautaro, sembra plausibile la strada del patteggiamento, che porterebbe ad una semplice multa (il Codice di giustizia sportiva prevede una sanzione dimezzata rispetto ad una giornata di squalifica). In caso contrario, l'argentino si presenterà davanti al Tribunale federale nazionale con il rischio di una giornata di stop.

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Sezione: Copertina / Data: Sab 01 marzo 2025 alle 08:57
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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