Bella intervista di Leo Turrini a Massimo Moratti sul Quotidiano Sportivo. Ecco le dichiarazioni dell'ex presidente dell'Inter. 

Moratti a maggio fa 80 anni. Appartiene alla storia delle grandi dinastie italiane del Novecento. Io gli voglio bene, non soltanto per la comune fede nerazzurra. Trent’anni dopo, si è mai pentito di quell’acquisto, di aver restituito l’Inter alla famiglia di papà Angelo?
"No, mai. Almeno per ora, almeno finora. Però, vuol sapere una cosa buffa?"

Prego.
"Si è pentita la mia signora. Fosse per lei, dovrei ricomprare la Beneamata qui e ora".

Dove può arrivare il gruppo di Marotta e di Inzaghi?
"Ovunque! Vedo una squadra d’acciaio, che non si smarrisce mai. Poi naturalmente c’è tanta concorrenza, in Italia e in Europa".

Chi è il valore aggiunto di questa Inter?
"Inzaghi, l’allenatore. È formidabile".

Le ricorda qualcuno dei suoi mister?
"Anche no. Vede, i tecnici sono tutti uguali e tutti diversi. Uguali, perché in pubblico debbono ripetere le stesse cose. Diversi, perché ognuno di loro ha un progetto esclusivamente suo. Di Inzaghi mi piacciono due cose: l’idea di calcio propositivo che ha e il fatto che non pretende la ribalta, non si mette mai al centro della scena".

Presidente, 30 anni dopo quale Inter ha amato di più? Quella del Triplete di Mourinho?
"No, sebbene ne conservi beninteso un ricordo indelebile. Ma ho amato di più la squadra di Simoni, con il primo Ronaldo. Vinse meno di quanto avrebbe meritato e più tardi abbiamo anche scoperto perché".

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Sezione: Copertina / Data: Sab 21 dicembre 2024 alle 10:06 / Fonte: QS
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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