Cesare Casadei torna in Italia e si accasa al Torino. L'ex canterano nerazzurro ne parla alla Gazzetta dello Sport.

Casadei, quanto ci teneva a tornare in Italia?
«Assolutamente... tanto. Non vedevo l’ora. Ci provavo già da tempo ma, per un motivo o per un altro, venivo ostacolato. Ho fatto un paio di annate in Inghilterra che, comunque, mi sono servite tanto. Adesso è il momento giusto per mettermi in gioco in Serie A. E ne sono felice».

Perché ha scelto il Toro?
«Perché, sin dal primo giorno, è stata la prima società che ha mostrato tantissima fiducia verso di me. A cominciare dal presidente Urbano Cairo, che voglio ringraziare perché ha permesso di esaudire il mio desiderio di tornare in Italia».

Che ne pensa della definizione di tuttocampista?
«Mi piace, sicuramente. Rende l’idea di una bella qualità, di un pregio. Ma non voglio autodefinirmi così, lascio giudicare agli altri».

Com’è la Premier?
«È un grande campionato, uno dei più competitivi al mondo. Io l’ho appena assaggiata, ma è stata un’esperienza che mi è servita molto».

Qual è l’insegnamento che le è rimasto di un allenatore come Enzo Maresca?
«Da lui ho imparato tantissimo. Mi ha insegnato una maniera diversa di vedere il calcio».

E di Pochettino?
«Mette grande passione in tutto quello che fa, mi ha lasciato questa lezione: serve aggiungere una grande passione in tutto».

Il Mondiale Under 20 le ha cambiato la vita?
«Direi di no. C’è stato un periodo in cui si parlava tanto di me, ma per la vita che faccio non ho risentito di questa popolarità. Sto molto a casa, di conseguenza non ha influito sulla mia persona».

Quali sono stati i suoi modelli?
«Sono cresciuto con Kakà e Ronaldinho».

E Sergej Milinkovic-Savic?
«Per caratteristiche fisiche e tecniche mi rivedo in lui, per me è stato di grande ispirazione».

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Mar 04 febbraio 2025 alle 13:38 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni
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