L'ultimo passo. Che si può tranquillamente tradurre anche con "l'ultimo punto". Quello che serve all'Inter per centrare la qualificazione diretta agli ottavi di finale di Champions League, sempre più vicina dopo un percorso quasi perfetto che ha portato al momentaneo quarto posto in classifica a quota 16 punti in sette partite, frutto delle vittorie contro Stella Rossa, Young Boys, Lipsia, Arsenal e Sparta Praga e del pareggio all'esordio in casa del Manchester City, con il ko last minute di Leverkusen unico neo della nuova fase campionato della competizione. Questa sera a San Siro arriva il Monaco, decimo ma ad appena tre punti di distanza dai nerazzurri. Perché con questo nuovo format non c'è nulla di scontato. 

"Non dobbiamo fare calcoli, vogliamo fare l'ultimo passo contro un ottimo avversario" ha ordinato Simone Inzaghi nella conferenza stampa della vigilia tenuta ieri ad Appiano Gentile. Un "ultimo passo" che aveva nominato anche nella sala stampa dell'Epet Arena di Praga, dopo aver risolto la pratica Sparta con la perla di Lautaro che si è trasformata nell'ennesimo 1-0 europeo che ha permesso di mettere in tasca il bottino pieno. Con un punto l'Inter eviterebbe i playoff e centrerebbe la qualificazione diretta agli ottavi, 'allegerendo' (se così si può dire) un calendario che a febbraio sarà rovente e ricco di scontri diretti: dal derby di domanica alla Juventus, passando per l'incrocio - forse doppio, nel caso in cui in quel mese venga inserito anche il recupero del Franchi - con la Fiorentina. Ma, come detto da Inzaghi, non si possono fare calcoli. Perché la classifica è corta e cambierà di minuto in minuto, specie con tutte le gare in contemporanea. 

L'Inter scenderà in campo con il solito obiettivo di vincere e lo farà potendo contare anche su un Davide Frattesi in più. Le ultime prove del centrocampista di Fidene sono state diametralmente opposte - soprattutto nell'atteggiamento - rispetto all'ingresso molle e incolore nella finale di Supercoppa persa contro il Milan, 'aggravata' dalle voci di mercato che lo volevano tra i possibili partenti di lusso nella finestra di gennaio. Lo scenario è poi mutato piano piano, complice anche l'emergenza a centrocampo scattata con gli infortuni di Calhanoglu e (anche se meno grave) di Mkhitaryan: Frattesi ha ricevuto le coccole di Inzaghi, che l'ha elogiato pubblicamente in quel di Praga e l'ha lanciato dall'inizio al Via del Mare, dove ha aperto le danze del poker al Lecce sbloccando la gara dopo lo slalom speciale di Thuram. Poi il rigore procurato e il titolo di MVP meritatatemente portato a casa, ma soprattutto le parole che hanno allontanato il mercato. 

Parliamoci chiaro: Davide poteva dribblare le domande sul futuro e lasciare più porte aperte rispondendo con il classico "Non lo so, vedremo", ma ha invece deciso di incidere anche davanti ai microfoni. Come fa in campo quando viene chiamato in causa. "Sono felicissimo di rimanere qui - ha assicurato a Sky Sport, ribadendo poi la stessa cosa anche a DAZN -. A partire dal gruppo a tutto lo staff, sono tutti una famiglia e cerco di ripagarli come posso. A volte le cose vanno bene a volte meno ma io sono felice qui". Parole che hanno trovato la sponda di capitan Lautaro ("Sappiamo che giocatore è, è fondamentale per noi. Parlo spesso con lui, gli voglio bene perché ogni giorno dà il massimo") e di mister Inzaghi ("L'anno scorso lui è stato il segreto, c'è un ottimo rapporto"), che questa sera dovrebbe riproporlo dall'inizio per far ricaricare le pile a Barella in vista del derby. Quale occasione migliore di una serata di Champions per scacciare definitivamente via tutti i rumors? L'Inter sfida il Monaco con l'obbligo di non sbagliare "l'ultimo passo". E lo farà con un Frattesi in più. 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 29 gennaio 2025 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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