Il capitano di una squadra di calcio è roba seria. Il capitano di una grande squadra, storica e blasonata come l'Inter, è roba serissima. Il capitano di questa Inter si chiama Lautaro Martinez, ventisettenne argentino di professione bomber. Un vero capitano incarna lo spirito del club di appartenenza, è punto di riferimento per i compagni, è una sorta di corazza protettiva per il suo allenatore.

Lautaro, in quella che al momento e sottolineo, al momento, non è tra le migliori stagioni per gol segnati, sta risalendo prepotentemente sul trono per le prestazioni e per la leadership che il Toro sta offrendo. Lautaro, protagonista indiscusso del campionato che ha regalato la seconda stella, ha iniziato l'annata calcistica con il freno a mano tirato, complice l'impossibilità di poter riposare adeguatamente durante la pausa estiva. Ma anche nelle prestazioni meno brillanti, quando uno stato fisico non ottimale era palese, l'argentino è stato comunque valore aggiunto. Non è mai mancato l'impegno, la voglia di gettare il cuore oltre l'ostacolo, il desiderio di comunicare al mondo che l'Inter sia per lui come una seconda pelle, tanto da non battere ciglio quando gli è stato chiesto di rientrare anticipatamente dalle vacanze per aiutare la barca in difficoltà a causa dei primi infortuni che ancora stanno fastidiosamente caratterizzando questa stagione, a differenza di quella passata. E comunque, anche nel periodo più nero che azzurro, sono arrivati gol decisivi, come quelli Udine, quello di Roma, quello con il Venezia.

Con il passare delle gare, la forma del capitano ha iniziato a lievitare e ora Lautaro Martinez è tornato a timbrare come solo lui sa fare. Bellissimo il gol che ha spaccato la partita contro l'Empoli. Ancora più bello quello che ha regalato tre punti pesantissimi in quel di Praga. Si dice che i gol non si contano, si pesano. E quelli che ultimamente sta segnando il bomber argentino, pesano come macigni.

L'Inter di Simone Inzaghi è tra le poche squadre europee che gioca con due punte centrali, come invece accadeva quasi sempre in passato. Il patner di Lautaro Martinez si chiama Marcus Thuram che non ha e forse non avrà mai le stimmate del capitano, ma è uno dei migliori attaccanti europei e l'ideale compagno di merende. I due sembrano fatti apposta per giocare insieme e in questa prima parte di stagione hanno anche variato lo spartito rispetto al recente passato. Non più solo Lautaro padrone dell'area di rigore con il francese a girargli attorno, ma anche il contrario. E Thuram ha assorbito al meglio il nuovo compito, realizzando finora tredici reti in campionato e una in Champions League. I due trasmettono senza finzioni la loro amicizia, la mancanza di invidia, la loro voglia di anteporre gli interessi della squadra alle fortune personali. In campo Thuram sorride sempre, Lautaro no, perché i caratteri sono diversi. Ma per questo così complementari. Un argentino e un francese, figlio d'arte, nato a Parma. Formano una coppia, calcistica, di fatto.

Nonostante sia chiaro che gli altri tre attaccanti a disposizione di Simone Inzaghi non siano competivi ad alti livelli come i titolari, fa piacere constatare come i più forti, capitano in testa, cerchino sempre di spronare e incoraggiare i vari Taremi, Arnautovic e Correa quando sono chiamati in causa. Perché giocando ogni tre giorni, l'Inter ha bisogno di tutti e tutti devono sentire la fiducia dei compagni per cercare di superare i propri limiti. Intanto la squadra, reduce dall'importantissima vittoria in Champions, prepara la trasferta di Lecce contro una compagine in lotta per non retrocedere.

Ci sarà da correre e lottare a Via del Mare per ottenere altri tre punti imprescindibili in questa fare della lotta scudetto. L'Inter, staccata di tre punti dalla vetta, ma con una gara da recuperare, scenderà in campo domani alle 18 sapendo il risultato di Napoli-Juventus, in programma questa sera. L'ex Antonio Conte sente l'odore del sangue, accetta il megafono dagli ultras per caricare ulteriormente l'ambiente. Lo conosciamo, è il suo pane per arrivare a dama. Ma i Campioni d'Italia non hanno nessuna voglia di farsi intimidere. L'Inter ha ancora fame di vittorie. Dopo Praga, lo ha ribadito anche Lautaro Martinez. Il Capitano.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 25 gennaio 2025 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
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