Mentre la Juventus aspetta che si sblocchi la situazione legata a Kolo Muani, Giuntoli si porta avanti per Lloyd Kelly e Alberto Costa; il Milan tenta l'affondo per Kyle Walker, tentando l'impresa (chissà quanto possibile) Joao Felix e il Napoli è ad un passo da Garnacho (ma solo dopo aver venduto il più tecnico, brillante e squisito giocatore da vedere di tutta la Serie A, Khvicha Kvaratskhelia). E l'Inter? L'Inter conta gli infortuni segnati di Francesco Acerbi, le assenze di Hakan Calhanoglu, il numero di emergenze alle quali è stato chiamato a fronteggiare Simone Inzaghi e i punti in classifica che ad oggi non regalano certezza di nulla: né in bene, tantomeno in male. Ciononostante c'è già chi grida agli allarmismi, ricoprendosi d'angoscia piuttosto esageratamente maniavantista.

Preoccupazioni queste incomprensibili a voler guardare esclusivamente classifica e risultati ma che assumono dei lineamenti sempre più definiti se si passa alla rassegna delle defezioni che hanno colpito fino a questo momento la rosa a disposizione di Inzaghi, costretto a tirar fuori soluzioni da un cilindro dal fondo tutt'altro che infinito. Turnover, rimaneggiamenti e magheggi vari hanno finora retto una baracca che alla lunga difficilmente potrà continuare a fronteggiare le folate di impetuoso vento che si abbattono su una stagione che non sembra riuscire a godere della grazia statunitense: niente forze nuove in arrivo in questo gennaio, almeno così sembra dall'andazzo avuto fino a questo momento, a poco più di dieci giorni dal gong finale di una finestra di mercato che ha sussurrato più inquietudini che alleggerimenti all'orecchio dell'allenatore piacentino che oggi si vede minacciato dall'addio (sempre più complicato) di Davide Frattesi e Tajon Buchanan (cessione per la quale Inzaghi ha posto veto finché non si trova un degno sostituto) e dalle contingenze sempre più martellanti come l'ennesimo forfait di Ace, alle prese con una condizione fisica che non lo fa stare tranquillo e lo ha reso indisponibile per la trasferta di Praga. 

E a proposito di Praga, tra un infortunio, un rumors di mercato (rigidamente in uscita), un piagnisteo e una colluvie di colpe, l'Inter ha anche giusto qualche impegno concreto al quale pensare e sul quale riversare pensieri ed energie. Impegno da affrontare rimaneggiata sì, ma nel migliore dei modi. Come? Nell'unico modo che l'Inter conosce: facendosi forte di gambe e teste a disposizione, ma soprattutto cuore, grinta e tanto, tantissimo spirito che estromette di fatto un organo dal corpo di ogni interista: le orecchie, per non sentire finti piagnistei da terra campana di chi vuol far passare per minestrina un gran piatto di minestrone, critiche, pressioni e... acquisti di mercato che da queste parti non sembrano contemplati. 

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Sezione: Editoriale / Data: Mer 22 gennaio 2025 alle 00:00
Autore: Egle Patanè
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