Dopo un primo tempo sotto tono, in cui rende merito alla strategia tattica del Bologna, l'Inter di Andrea Zanchetta mostra i muscoli nella ripresa e regola senza troppi affanni gli avversari, grazie alle reti di Luka Topalovic, Matteo Lavelli e Matteo Cocchi. Risultato che conferma il divario in classifica tra le due squadre e che sembra quasi esagerato considerando quanto visto in campo nei primi 45 minuti. La bella conclusione dello sloveno al 47' è probabilmente la chiave della vittoria nerazzurra, perché da quel momento gli ospiti si scrollano di dosso le tensioni e le difficoltà esprimendosi al meglio.

A seguire i migliori in campo e coloro che invece non hanno disputato una partita indimenticabile.


UP

AIDOO - Non esente da errori, a causa di una tecnica non certo raffinata, è un motorino costante sulla corsia di destra e i suoi movimenti verso il fondo liberano De Pieri con il quale duetta un paio di volte con sintonia. Attento nelle coperture difensive su un Ravaglioli ispirato, fa le scelte giuste con e senza il pallone rendendo la sua fascia la principale fonte offensiva dell'Inter. Nella ripresa super anticipo su Toinin pronto a riaprire i conti.

TOPALOVIC - Non sembra proprio la sua partita, oltre all'errore da matita blu che lancia Addessi verso Zamarian fa fatica ad adeguarsi ai ritmi della gara e a innescare la propria qualità. Troppe le imprecisioni che smorzano più di un'iniziativa nerazzurra. Il thé caldo nello spogliatoio gli fa bene perché si presenta nella ripresa con una fiammata che sblocca lo 0-0. Questa sì che gli rende omaggio. A bilancio anche il corner che porta al raddoppio di Lavelli e una prova in crescendo.

RE CECCONI - Muro davanti a Zamarian, perde solo un pallone nel primo tempo a conferma di una prestazione pulita ed efficace. Non lascia passare nessuno ed è sempre pronto a chiudere su ogni pallone che transita nell'area nerazzurra. Sereno anche in fase di impostazione, trasmette sicurezza al reparto e rimedia anche agli errori dei compagni.


DOWN

BOVO - Lento di piede e di testa, decisamente al di sotto degli standard che gli appartengono: poco appariscente e qualche imprecisione di troppo, anche su giocate ampiamente alla sua portata, non riesce a entrare in partita e la manovra dell'Inter ne risente. Leggermente meglio nella ripresa quando forte del vantaggio la sua squadra alza il baricentro e gli avversari allentano le maglie.

QUIETO - Al rientro dopo i fastidi muscolari, di lui non si ricordano spunti importanti a parte un cross in avvio che non viene sfruttato da Berenbruch e un tiro da posizione defilata poco prima di lasciare il campo. Nascosto fin troppo tra Pukko e Jaku, fa enorme fatica a farsi trovare libero e quando riceve con metri davanti cincischia e perde l'attimo.

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Sezione: Giovanili / Data: Sab 22 febbraio 2025 alle 15:27
Autore: Fabio Costantino
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