"Vive il calcio come nessuno e sa di tattica più di tutti gli allenatori che ho avuto". A parlare in questi termini di Simone Inzaghi è Felipe Caicedo, ex attaccante dell'Inter con un lungo passato alla Lazio sotto la guida del tecnico piacentino. L'ecuadoriano ne ha parlato in una lunga intervista a FanPage in cui non è mancata anche la frecciata alla Juventus. 

Simone Inzaghi ha stravinto contro una squadra in forma come Lazio di Baroni eppure Cassano ha detto che è scarso.
"Se lo dice lui magari ha la sua motivazione ed esperienza, ma non può dire che è scarso. Puoi dire qualsiasi cosa ma non che è scarso".

Ma è davvero così bravo Inzaghi?
"Simone vive il calcio come nessuno e sa di tattica più di tutti gli allenatori che ho avuto. Facendo un calcio semplice, ti fa stare bene, ti fa sentire importante. Questa è la cosa più difficile nel calcio attuale. È un passionale, ti fa capire subito che lui vive per il calcio, lo ama e vuole vincere".

Ci racconti un aneddoto che lo riguarda?
"Dal primo giorno l'ho visto litigare con Felipe Anderson. Litigò con lui perché non gli era piaciuto l'atteggiamento di Felipe. Dopo 5 minuti fu tutto risate e abbracci, è così. Lui ti fa capire da subito che devi vincere e dare tutto, facendoti sentire coinvolto. In quel senso è il numero uno".

Hai mai avuto incomprensioni con lui?
"Solo un paio di volte. Ricordo che a Milano in un'occasione era arrabbiato con tutti. Ma alla Lazio eravamo una famiglia, si litigava ma dopo 10-15 minuti si finiva di nuovo tutti insieme. La forza di Simo è che tutti devono andare nella stessa direzione".

Ti meraviglia il suo cammino all'Inter?
"È un allenatore fortissimo, poi all'Inter è vero che sono tutti fenomeni in ogni reparto, ma si vede il lavoro che sta facendo. L'Inter gioca a memoria non per caso. Il segreto è avere un allenatore e uno staff che vivono per il calcio e per far giocare bene i ragazzi".

Sei stato durissimo contro la Juventus qualche mese fa, perché?
"Quando hanno affrontato la Lazio è stata una cosa imbarazzante, non si può giocare così. La Juve è una squadra che condiziona tanto gli arbitri. Vanno in confusione perché è una squadra così importante sul piano mediatico finisce per condizionare. In quella gara ho visto un arbitraggio che non mi è piaciuto".

Lo percepivi anche da giocatore?
"Sì sicuro, sempre. Era un po' più complicato giocare lì. Noi lo sentivamo, poi ognuno ha le sue sensazioni, ma è una squadra che da tradizione ha dei meccanismi che possono condizionare".

Perché non è andata bene l'esperienza all’Inter?
"Sono arrivato già male perché non giocavo da tempo. Mi sono allenato ma all'Inter non hai tempo, avevano quattro attaccanti più forti di me e tornare nella dinamica di gruppo è stato un po' difficile".

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Sezione: Focus / Data: Ven 07 febbraio 2025 alle 15:48
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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