Reda Belahyane, centrocampista del Verona di soli 20 anni, racconta a La Repubblica la sua storia di giovane ragazzo cresciuto nelle banlieue parigine, da dove spera di poter portare via la sua famiglia. "È il mio primo obiettivo. Guadagno più della maggior parte del miei coetanei ma non ancora abbastanza per poter cambiare vita a me e loro", dice il giocatore, in passato accostato anche all'Inter.

"Il calcio è uno dei pochi modi per uscirne. E si gioca ancora per strada. A 9 anni ero già in una squadra, ma non ho mai smesso di giocare con gli amici: correvo dietro al pallone dalle 10 del mattino alle 11 di sera. Il calcio da marciapiede rimane una scuola straordinaria, certi trucchi li puoi imparare solo lì", racconta il centrocampista, che ha scelto la nazionale del Marocco. "Razzismo? È assurdo che accadano certi episodi: lo sport dovrebbe avere il valore del rispetto al primo posto. Siamo tutti fratelli, no?".

Sull'addio al Nizza, Belahyane spiega di aver avuto "una discussione con il ds, mi ha detto che non avevo speranze di giocare. L’allenatore era Farioli, che mi ha chiesto di avere pazienza perché i titolari a centrocampo li aveva, ma io l’ho avvertito come un tappo alla mia crescita. Amo la pazienza, ma di più giocare. Il Verona mi seguiva da un po’, il progetto mi è piaciuto subito e Zanetti mi dà fiducia e mi parla tanto. La serie A, poi, è più complicata della Ligue 1, ci sono tanti campioni: sfidarli mi aiuterà a crescere, così come allenarmi con i miei compagni. Un modello? Ngolo Kanté, per come gioca e per la sua umiltà. Non l’ho mai conosciuto di persona, ma non è importante".

Sezione: News / Data: Mar 14 gennaio 2025 alle 17:44
Autore: FcInterNews Redazione
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