Il direttore tecnico dell'Udinese, Gokhan Inler, ha concesso una lunga intervista a Radio Serie A per raccontare la sua nuova vita da dirigente e commentare la stagione dei friulani. Queste le sue dichiarazioni: "Ho smesso di giocare quest'estate a 40 anni, quello era l'obiettivo. Tutto è partito velocemente, sono stato dal primo luglio responsabile della squadra, è stata una bellissima cosa perché i ragazzi hanno bisogno di un sostegno, dell'esperienza che ho avuto. Ho girato tanti paesi con tante situazioni diverse, sia positive, sia meno belle. È un lavoro sicuramente diverso dal campo. In campo ti prepari bene per la partita, da fuori sei ogni giorno presente, è un altro mondo. Mi piace perché c'è sempre da fare, per me l'obiettivo è sempre stato dare un contributo ai ragazzi, al mister e a tutta la società. Il mio obiettivo è risolvere le domande dei ragazzi o del mister e permettergli di performare poi al meglio. Ogni giorno un giocatore può cambiare umore, io so benissimo come un giocatore pensa. Per me è fondamentale che io gli stia vicino, sono ogni giorno qua, vedo tutti gli allenamenti, in partita sono vicino al mister. Per me è fondamentale prendere queste informazioni e agire subito quando serve. In campo avevo forte la voglia di vincere, l'ho fatto in carriera, questo mi aiuta a trasmettere qualcosa ai ragazzi. Per loro è un inizio. L'Udinese è una società dove si può fare bel calcio e tanti ci guardano, è una bellissima cosa".

Su Alexis Sanchez: "Alexis ha fatto una bellissima carriera, siamo cresciuti insieme. Posso dire che lui non è cambiato, anche adesso è vincente, vuole sempre vincere. Questo mi piace di lui, non molla mai. In quella squadra c'erano tanti giocatori forti che hanno fatto grandi carriere".

Su Mazzarri e Benitez: "Ho ancora rapporti con loro. Mazzarri è scatenato, tattica su tattica. Vedevamo due sistemi per una partita, è stata una bella esperienza, curava tutto anche i dettagli. Era sempre lì per aiutarci, nel mio caso mi ha aiutato tanto a inserirmi nella squadra, è stato un grande allenatore per me. Benitez gli assomiglia, cura tanto le statistiche, i numeri. È programmato come uno svizzero. Anche con lui è stata una bellissima esperienza, curava anche i dettagli dei passaggi. Un calciatore magari sa passare la palla, ma non pensa a questi dettagli, ci dava indicazioni di passarci meglio la palla, anche se un giocatore magari aveva già fatto la sua carriera. È stato un allenatore molto interessante per me".

Sezione: Il resto della A / Data: Gio 30 gennaio 2025 alle 16:35
Autore: Milano Redazione FcInterNews.it
vedi letture
Print