Inter in dominio del gioco per quasi tutta la gara. Gestione delle forze in vista del Bayern Monaco eccellente, con Thuram, Bastoni che entrano a 20 minuti dalla fine, Mkhitaryan, Acerbi e Pavard che non fanno neanche un minuto. Cagliari domato con qualche difficoltà ma nel complesso con un gioco alla giusta intensità e di grande qualità.

I nerazzurri partono forte, con il possesso palla nella metà campo del Cagliari, uscendo forti a centrocampo palla al piede grazie alle veloci e precise geometrie di Calhanoglu. Arnautovic si stacca dalla marcatura del centrale del Cagliari e cuce il gioco sul centro sinistra creando superiorità in quella zona di campo, dove i sardi non riescono a tamponare le scorribande degli uomini di Inzaghi. Infatti tutta l’Inter in generale esce benissimo sulla sinistra sull’asse Carlos-Dimarco con la complicità di Barella e appunto del numero 8 interista. Carlos da terzo di difesa spinge e sovrappone a Dimarco che spesso si accentra per il dai e vai con l’attaccante di riferimento o il centrocampista che viene incontro per legare il gioco. Ma il 30 interista è anche il primo a ripiegare e giocate d’anticipo sia di testa con il fisico per annullare Zortea o la mezzala che si inserisce sul centro sinistra.

Lautaro viene meno incontro del solito visto che è aiutato in questo lavoro da Arnautovic e quindi scatta spesso in profondità per allungare l’Inter e costringere Mina a inseguire con tanti metri all’indietro, evitando che il capitano del Cagliari possa giocare d’anticipo con il corpo a corpo. Nel lato destro Zalewski resta molto più isolato insieme a Bisseck, cosi da poter puntare il diretto avversario una volta arrivata palla. Ma il polacco non riesce quasi mai ad andare via in fascia ma preferisce gestire e partecipare al giro palla interista. Il Cagliari prova a sfruttare la fisicità di Piccoli come boa lì davanti per proteggere palla e far salire la squadra. Ma il numero 91 fa anche il lavoro di defilarsi, spesso a destra e giocare sulla verticale, permettendo a una mezz’ala del centrocampo a 5 di inserirsi o a Coman di inventare dal centro. Il 9 dei sardi è eclettico e si svaria molto sul fronte d’attacco, non riuscendo però a incidere sotto porta. In generale gli uomini di Nicola sono un po’ pigri nel pressing soprattutto nei primi 20 minuti e i tempi d’uscita non sono perfetti. Così l’Inter riesce a saltare bene la pressione e arrivare quasi indisturbata sulla trequarti. Nel secondo tempo il Cagliari ha un piglio diverso. L’Inter abbassa i ritmi e gestisce le forze. Rischia qualcosa ma non si disunisce, come aveva fatto a Parma. Le distanze tra i reparti restano perfette, e i nerazzurri sono sempre compatti. Ora testa al Bayern Monaco. Per la semifinale.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 13 aprile 2025 alle 11:02
Autore: Riccardo Despali
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