Una sfida nella sfida quella tra Simone Inzaghi e Antonio Conte, che pur nelle somiglianze tattiche preparano le partite e le rispettive squadre in modo parecchio differente. E anche ieri al Meazza si sono visti due approcci contrastanti tra la prima e la seconda in classifica.

Nel primo tempo l’Inter fatica a trovare le giuste linee di passaggio, merito di un Napoli aggressivo uomo su uomo che fa densità sulla trequarti e interrompe il filtro nerazzurro. McTominay si alza a prendere Barella con aggressività, Anguissa Mkhitaryan e Gilmour Calhanoglu. Così facendo il centrocampo dell’Inter è inceppato e non produce gioco con velocità e precisione. Il risultato è uno scarso rifornimento di palloni in attacco. Anche sugli esterni il Napoli è molto aggressivo con e senza palla. Per non far giocare la catena di sinistra nerazzurra, Conte prepara una trappola targata Politano e Di Lorenzo che si alzano aggredendo e raddoppiando Bastoni e Dimarco, impedendo i soliti uno-due e le solite galoppate in fascia. Mentre a destra Kvara gioca sulla linea di Lukaku e Pavard è spesso libero di staccarsi palla al piede e dare supporto in attacco, visto che l’armeno non raddoppia mai e Oliveira si trova sempre uno contro uno con Dumfries. 

Acerbi invece marca Lukaku in maniera asfissiante ma pulita, non concedendogli mai la profondità ne facendolo mai girare palla al piede. Davanti l’Inter fa fatica a produrre gioco. Thuram è spesso impreciso e non riesce a scambiare con Lautaro, che è ben marcato da Buongiorno e sembra totalmente fuori forma e fuori dal gioco. Il Napoli produce gioco sulle fasce e a centrocampo con buon ritmo soprattutto grazie all’intraprendenza di Kvara e allo strapotere fisico di McTominay. 

Nel secondo tempo la musica cambia. La pressione uomo a uomo degli azzurri si allenta e sale l’aggressività nerazzurra. Il centrocampo prende il dominio del gioco grazie a Calhanoglu e Barella che sono più liberi di impostare. Anguissa non bada più a Mkhitaryan che è libero di inventare e svariare tra le linee. Gilmour non da più i tempi di gioco e il Napoli non riesce a tenere palla, quindi preferisce abbassarsi e difendere compatta. Ma l’Inter alza sempre di più i giri. Anche Bastoni, bloccato nel primo tempo, si sgancia e imposta e Dimarco comincia a toccare palle sulla tre quarti in continuazione, come solo lui sa fare. Il risultato è un secondo tempo con l’Inter dominante e un Napoli in affanno che non riesce a uscire dalla propria metà campo. Ma il risultato rimane invariato. Un punto per parte e buona sosta a tutti. 

Riccardo Despali

Sezione: Angolo tattico / Data: Lun 11 novembre 2024 alle 13:10
Autore: Redazione FcInterNews.it
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