Inter a due facce: bella e dannata nel primo tempo, molle e assonnata nel secondo. La Juve rischia ma tiene lo 0-0. Nella seconda metà i bianconeri alzano il baricentro e l’intensità, avvolgendo e schiacciando gli avversari nella loro tre quarti. I nerazzurri prendono il più classico dei gol dopo aver sprecato tantissime occasioni. 

L’Inter parte benissimo all’Allianz Stadium e prende subito il comando del gioco. Un interscambio fluido di palla e uomini, con i bianconeri che non riescono ad accorciare in manieria tempestiva sui propri uomini di riferimento. Barella e Calhanoglu si abbassano in fase di possesso liberando Bastoni e Pavard che vanno ad occupare le posizioni di mezzali lasciate libere dai due centrocampisti. Il 20 e il 23 si mettono ai lati di Acerbi e impostano girando palla ai quinti Dumfries e Dimarco che si abbassano in diagonale o imbucando per Mkhitaryan o Lautaro che vengono incontro. McKennie e Thuram sono presi in mezzo perché non accorciano su Barella e Calha ma si alzano blandamente fino alla trequarti per provare a schermarli, senza pressarli con la giusta intensità. Pavard e Bastoni da mezze ali fungono da una sorta di blocco per i bianconeri che accorciano su di loro, senza andare oltre. Quando l’Inter esce dalla pressione Barella si alza rapidamente senza palla per ricevere e inventare in zona d’attacco.

La Juve tiene la difesa a 4 molto alta e prova a compattare centrocampo e attacco nel raggio di venti metri. Ma l’Inter trova le imbucate giuste saltando la linea di pressione di Nico Gonzalez, Koopmeiners e Concencao. Così Thuram si trova da solo in un 1 contro 3 sulla propria trequarti contro Barella, Mkhitaryan e Lautaro. I terzini bianconeri stringono per dare una mano al centrocampo, così si libera spazio sulle fasce per le incursioni di Dimarco e soprattutto Dumfries, che ha tanto campo libero da prendersi sulla destra. Lautaro viene incontro a giocare sulla trequarti per scaricare palla e allargarla e poi attacca la profondità con cattiveria. A Taremi manca il gioco in profondità. L’iraniano viene a legare il gioco trascinandosi dietro Gatti, liberando quindi un potenziale 4 contro 3 in favore dei nerazzurri nelle transizioni veloci, con Weah Savona e Veiga contro Dumfries Lautaro, uno tra Barella e Mkhitaryan e Dimarco. Anche la catena di sinistra interista funziona con fluidità con scambi veloci a 3 Dimarco-Bastoni-Mkhitaryan a liberare a turno uno dei tre o per l’incursione centrale o sulla fascia per il cross. Nel secondo tempo la Juventus alza il baricentro e l’aggressività, grazie anche a un Thuram che alza di 10 metri il suo raggio d’azione, con transizioni potenti e precise palla al piede. Nella catena di destra Conceição gioca molto più dentro al campo e Weah gli da molto più supporto occupando lo spazio libero lasciato dal portoghese a destra. Anche Kolo Muani, annullato da Acerbi nel primo tempo, nel secondo si stacca meglio a legare il gioco con qualità e riesce a far salire la squadra. Nico Gonzalez attacca molto di più Pavard, costringendo Dumfries a un continuo ripiegamento difensivo per il raddoppio, togliendogli vitalitá e pericolosità in attacco. 

La partita scivola via e l’Inter torna a Milano con 0 punti, dopo una partita a due facce.

Sezione: Angolo tattico / Data: Lun 17 febbraio 2025 alle 14:35
Autore: Riccardo Despali
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