Né l'emiro del Qatar né Roman Abramovich né gli americani di RedBird e neppure lo sceicco emiro. Nessuna proprietà straniera, nei top-5 campionati europei, è mai riuscito a vincere il campionato al primo colpo. E allora anche per questo per Oaktree sarebbe un bel traguardo trionfare in Serie A nell'anno del suo insediamento, come sottolinea la Gazzetta dello Sport.

Ad aiutare il fondo californiano, in tal senso, ci sta pensando la confermata dirigenza nerazzurra, che ha puntato forte sulla conferma della rosa campione d'Italia, andando a inserire pochi elementi funzionali per Inzaghi. E i frutti si vedono già.

Ma quello che oggi vediamo all'Inter è il risultato di un lavoro che parte da lontano, come evidenzia la rosea. Si tratta della piacevole conseguenza di 5 anni di strategia e programmazione portata avanti da Marotta, Ausilio e compagni. E già Suning era diventata la prima proprietà straniera a cucirsi il tricolore sulla maglia. Trofei nazionali e due finali europee (perse) sono lì a testimoniare la bontà del progetto. Anche perché l’equazione tra l’acquisto di un club, investimenti, obiettivi e successo immediato è tutt’altro che scontata, come fa capire la storia appunto di Abramovich al Chelsea o del PSG targato Qatar.

Ma gli esempi sono molteplici e la Gazzetta ricorda pure l'esperienza del thailandese Shinawatra al City e quella del magnate russo Dmitrij Rybolovlev al Monaco. Il fondo Merlyn Partners, sede in Lussemburgo, ha trionfato con il Lilla nel 2021, ma ne era diventato proprietario a dicembre del 2020, a stagione in corso, con mercato e squadra allestiti da chi lo aveva preceduto. E poi Elliott, che ha scalato la Serie A nel 2022, quattro anni dopo aver rilevato il Milan dall’insolvente Li Yonghong.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 10 settembre 2024 alle 08:14 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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