Chiedere agli investitori occidentali di comprare i diciotto club della Saudi Pro League. Questo, in sintesi, l’obiettivo dello Sport Europe Roadshow lanciato dai ministri degli Investimenti e dello Sport dell'Arabia Saudita, che dopo avere distribuito in Europa centinaia di milioni per attrarre campioni ora, al contrario, chiedono soldi e soprattutto competenze al mondo del calcio del vecchio continente, per rivitalizzare un campionato sempre meno attrattivo ad ogni livello: gli ascolti televisivi sono vicini allo zero, gli stadi sono mezzi vuoti, gli sponsor scappano e i campioni cominciano a rifiutare i ricchissimi trasferimenti, nel timore di perdere anni in un circo in cui tutte le squadre rispondono allo stesso padrone. Il tutto, riporta La Repubblica, anche per dare prospettive più ad ampio raggio al calcio saudita in vista del 2034, anno del Mondiale che presumibilmente andrà proprio al Paese unico candidato.

Da oggi a martedì, in un giro d'Europa che comprende Londra, Milano, Monaco di Baviera e Stoccolma — Khalid Al Falih e Bader Al Kadi incontreranno manager di club europei e gestori di fondi. All’incontro milanese, che si svilupperà tra domani e venerdì saranno presenti quaranta rappresentanti dell’imprenditoria italiana e dei principali attori del calcio, a partire da Inter e Milan. Federico Venturi Ferriolo, partner di LCA Studio Legale, sottolinea i vantaggi dell'investire nel calcio arabo: "Per il sistema italiano è una grande opportunità, il nostro calcio a Riad è noto per tradizione, storia e talento". Agli stranieri, i sauditi offrono un regime fiscale di favore: zero tasse sulle persone fisiche, aliquota unica del 20 per cento per le società, Iva al 15. E grazie ad accordi bilaterali con molti Paesi (Italia compresa) non è prevista doppia tassazione in patria.

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Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 04 settembre 2024 alle 10:20
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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