Il nerazzurro con una leggera nota di arancione. Se l'Inter continua a mantenere il passo del Napoli ed è ormai a un passo dalla qualificazione diretta agli ottavi di finale di Champions League, è anche merito dell'ottimo stato di forma dei suoi due olandesi, Stefan de Vrij e Denzel Dumfries, che mai come in questo periodo stanno mostrando il meglio del proprio repertorio, quello che solitamente espongono quando vestono la maglia della propria Nazionale e che li rende tanto apprezzati in patria. Grazie anche alle loro prestazioni la squadra allenata da Simone Inzaghi è riuscita a superare più di una difficoltà e a mantenere un ruolino di marcia quasi perfetto, al netto di assenze importanti. Storie diverse per De Vrij e Dumfries, che in questa stagione hanno alzato il proprio livello al momento opportuno.

Il centrale di Ouderkerk aan den Ijssel, con il contratto in scadenza e un'opzione in mano al club per il rinnovo di un altro anno, mai si sarebbe aspettato di essere così coinvolto. Certo, in Champions League è stato praticamente sempre titolare (tranne a Etihad contro il Manchester City all'esordio) ma è in campionato che, dopo lo stop tutt'ora in corso di Francesco Acerbi il 23 novembre a Verona, che ha saputo ritagliarsi il ruolo di imprescindibile, battezzando il proprio personale tour de force addirittura con una rete nello 0-5 del Bentegodi. Da allora De Vrij è stato sempre in campo tranne che contro il Como (appena 16 minuti da subentrato) e in Coppa Italia contro l'Udinese, l'unica concessione di Inzaghi per preservarlo fisicamente. Sfoderando, al contempo, prestazioni solide, affidabili e stuzzicando l'interesse di Antonio Conte che lo avrebbe portato volentieri a Napoli già durante questa sessione di mercato, ottenendo in risposta un cordiale rifiuto. Con Acerbi ancora senza una data di rientro precisa, l'olandese è ormai un punto di riferimento per l'Inter e inevitabilmente i tifosi incrociano le dita affinché il suo fisico regga questo carico di lavoro a cui da tempo non era più abituato. Nonostante la versatilità di Alessandro Bastoni e Yann Bisseck (che a Lecce l'ha sostituito nell'intervallo perché ammonito), con De Vrij in campo è tutta un'altra storia.

Da un olandese all'altro. Sembra incredibile, ma da quando a fine novembre l'Inter ne ha annunciato il rinnovo fino al 2028 Dumfries ha iniziato a volare sul rettangolo di gioco, mettendosi alle spalle una fase iniziale in cui ha fatto fatica anche a togliere il posto sulla corsia destra a Matteo Darmian. Potere della testa, che quando è sgombra da pensieri alleggerisce anche le gambe. Ma al di là delle prestazioni, a lasciare a bocca aperta sono i numeri: 6 gol (3 consecutivi tra Bologna, Empoli e Lecce) e un assist solo da dicembre a oggi, bilancio da attaccante in gran forma più che da esterno e un posto da titolare ormai fisso, con le gerarchie ristabilite. Oggi Dumfries è un calciatore in estrema fiducia e anche i tifosi più critici nei suoi confronti se ne sono accorti, al punto da temere un'ammonizione contro il Lecce che lo avrebbe escluso, in quanto diffidato, dal derby. Persorso sorprendente per un ragazzo che fino a pochi mesi fa veniva considerato sul mercato e a sua volta si vedeva altrove, magari in quella Premier League che ha sempre sognato di 'frequentare'. Oggi però la priorità è l'Inter e in società non c'è nessuno che si sia pentito di avergli sottoposto un nuovo contratto più ricco, andando incontro alle sue richieste.

C'è dunque tanta Olanda nell'Inter che sta facendo così bene in tutte le competizioni. E non è un caso se due figli del calcio totale olandese, che negli anni '70 aveva riscritto questo sport con Rinus Michels, Johan Cruijff, Johan Neeskens e altri grandi protagonisti dell'Arancia Meccanica, siano così a proprio agio immersi nella filosofia calcistica di Simone Inzaghi. Con le dovute proporzioni, l'effetto meraviglia è molto simile.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 27 gennaio 2025 alle 17:05
Autore: Fabio Costantino
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