L’Italia dovrà comunicare alla UEFA, entro la fine del 2026, i cinque stadi che ospiteranno gli Europei 2032. Il nodo delle infrastrutture sportive, sottolinea l'edizione odierna de Il Fatto Quotidiano, è un tema complesso, con numerosi progetti ancora bloccati dalla burocrazia. Per non rischiare di perdere la co-organizzazione con la Turchia, il governo sta lavorando a misure per semplificare l’iter di ristrutturazione e costruzione degli impianti.

Il ministro dello Sport Andrea Abodi ha annunciato che il primo passo della riforma del calcio sarà dedicato proprio agli stadi, con l’introduzione di un commissario governativo affiancato dai sindaci come subcommissari. L’obiettivo è creare una cabina di regia tra enti locali, sport e infrastrutture per rinnovare le concessioni e privatizzare gli impianti. Il governo prevede anche un fondo da 300 milioni di euro, con prestiti agevolati per finanziare i lavori, destinati in particolare ai piccoli stadi.

Il presidente della FIGC Gabriele Gravina, riconfermato alla guida della Federazione, sta già valutando gli impianti candidabili. L’Olimpico di Roma è il primo nome, nonostante le incertezze sul futuro di Roma e Lazio. Segue l’Allianz Stadium di Torino, il più moderno in Italia ma con una capienza ridotta per le finali. Il San Siro resta un’incognita, con il futuro dell’impianto ancora da definire tra demolizione e nuova costruzione.

A completare la lista ci sono l’Artemio Franchi di Firenze, già in ristrutturazione, e un ballottaggio tra Cagliari e Bologna. Udine potrebbe essere una riserva, ma servirebbe una deroga UEFA. Napoli, invece, è ormai fuori dai giochi per il mancato accordo tra il Comune e De Laurentiis sulla ristrutturazione del Maradona.

Sezione: News / Data: Gio 13 marzo 2025 alle 13:38
Autore: Milano Redazione FcInterNews.it
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